2018
 

 

31 dicembre
Per ogni anno che passa aumenta il peso delle valigie immaginarie che ci portiamo dietro.
Dentro ci sono ammennicoli di varia natura, frammenti di dolore, piccole collezioni sentimentali e qualche rara gemma (diceva Cesare Pavese che non si ricordano i giorni, si ricordano gli attimi).
Dentro ci sono pure le cose che mancano, perché la nostra memoria ha questa strana prerogativa di impuntarsi talvolta sulle occasioni mancate e sui sogni infranti, reinventandoli.
Ma è giusto così, più ci allontaniamo dal punto di partenza, più ci sembra che il passato sia passato per finta.
Il bello dei vecchi tempi è che non invecchiano mai.

 

24 dicembre
L'essenza più arcaica del Natale è la luce del futuro, del sol invictus che torna ad illuminare e a riscaldare le vite degli uomini.
Il futuro è una fede, perché nessuno lo conosce e nessuno sa nemmeno con certezza se lo conoscerà. È una scommessa, un auspicio, si spera non una minaccia.
Quella lucina lontana è un segnale di via libera. A tutti buon viaggio, di sola andata.

 

16 dicembre
Subiamo per lo più senza protestare un clima culturale saccente - indifferente a cambi di governo o di maggioranze parlamentari, o di  presidenti, o re, o imperatori - che pretende di insegnarci cosa pensare, e perfino perché.
C'è molta più illiberalità in giro di quanto sembri, e non è certo quella che lamenta certa parte politica per pura convenienza di bottega, una illiberalità dissimulata dietro veli di saggezza priva di riscontri, ma regolamentata per legge, burocratizzata, cristallizzata in decreti e circolari, subita - con rarissime eccezioni - anche da chi vorrebbe opporvisi ma ha paura di apparire retrogrado, antipatico, estremista o troppo timido; celebrata in convegni e studi televisivi in cui ai pochi eletti e degni di ascolto viene concessa una platea silente e plaudente che impara compita cosa è male, ma è giusto, e cosa è (sarebbe) bene, ma è proibito.
Non si paga biglietto all'ingresso, ma all'uscita.

 

8 dicembre
Amarsi è un salto nel vuoto, ma è sempre meglio che precipitare da soli.
(Ed eccoci qui, noi due).

 

28 novembre

 

25 novembre
Non una di meno (la scamperà).
Che minchia di slogan.

 

14 novembre
A Los Angeles viene rimossa la statua di Cristoforo Colombo, considerato empio, in nome del politicamente corretto, perché genocida. Colombo come Hitler, o giù di lì, in barba a qualsiasi considerazione rispetto al contesto storico in cui un personaggio ha agito e agli strumenti culturali a sua disposizione nel suo tempo (tanto per dire: George Washington era uno schiavista, a quando la rimozione della sua effigie dalle banconote da un dollaro?).
E a proposito di strumenti culturali, la società americana da anni ormai ci propina correnti di pensiero fautrici del rispetto di chiunque tranne che del buon senso, un'orgia di diritti senza doveri - o, quel che è peggio, di doveri senza diritti - che modella a suo piacimento perfino (anzi, in primis) la produzione cinematografica/televisiva di quel paese, che racconta un mondo che vive più che altro nelle doglianze o negli auspici immaginifici dei suoi sceneggiatori, costretti a loro volta a sottostare alle regole dettate dal conformismo dominante.
Viviamo in un presente distopico e non ce ne rendiamo conto.

 

4 novembre
C'è chi attraversa il mondo e chi è attraversato dal mondo.
Il viaggio più bello è un punto di equilibrio.

 

22 ottobre
Pensierino del sognatore: a volte l'unico modo per evadere dalla fantasia è rifugiarsi nella realtà.

 

14 ottobre
Per molti - forse per tutti - il futuro è come una telefonata muta: sai che dall'altra parte c'è qualcuno, è lui che ti ha chiamato, ma non sai se quel silenzio è un avvertimento o un vuoto incolmabile o solo un'attesa necessaria.

 

2 ottobre
Di questi tempi bisogna vestirsi "a strati" per essere pronti a fronteggiare i repentini sbalzi climatici del periodo.
Più in generale, vale la pena di stratificare i nostri sentimenti, sempre, tenere in serbo una via d'uscita, un rifugio, una seconda chance, ché non si sa mai.
La vita sta su un perenne equinozio.

 

20 settembre
Ogni evento reca con sé una chiave di lettura diversa a seconda di chi lo considera e perfino il medesimo spettatore ne darà interpretazioni contrastanti sulla base dello stato d'animo del momento.
Tale quantistica dei fatti umani, per cui l'osservatore finisce per influire sul risultato, quanto meno sulla percezione di esso, ha prodotto nella società in cui tutti hanno qualcosa da dire e mezzi a buon mercato per farlo una moltiplicazione di universi paralleli in cui ognuno si colloca in quello che più gli aggrada.
Il "multiverso", di cui favoleggiano alcuni cosmologi è sicuramente una realtà nella società post-moderna (o digitale, o forse già post-digitale), ed ha come effetto non quello di un costante scambio costruttivo di opinioni, ma al più un poco costruttivo scambio di  insulti, un arroccarsi tenace e arrogante sulle proprie posizioni, tanto più sbandierate e gridate quanto più sono palesemente minoritarie, per non dire isolate.
Ma sembra essere proprio l'isolamento, per paradosso, l'esito più reiterato dell'infinito flusso di informazioni in cui siamo immersi quotidianamente, di talché ciascuno si fa portavoce di se stesso - e fin qui non ci sarebbe nulla di male - nella convinzione, ahimè, di parlare a nome di moltitudini talmente occulte da essere inesistenti.    

 

12 settembre
Pensierino dell'agnostico: Dio c'è ma non esiste.

 

6 settembre
La vita si manifesta a tratti, come una presenza misteriosa, ectoplasmatica, una luce che invade il nostro campo visivo da una fonte irrintracciabile, acqua di sorgente che improvvisamente si riversa in un fiume da troppo tempo in secca, pianeta che torna nell'orbita della sua stella dopo una deriva di milioni di anni.
La sopravvivenza è misurazione di correnti prevedibili, intersecarsi di rotte di piccole imbarcazioni da diporto, la vita è l'isola che emerge dall'oceano, e a volte diventa terraferma a cui approdare o da cui ripartire.

 

31 agosto
Cambi di stagione.

 

23 agosto
Asia Argento, ora si capisce in che senso #metoo. 

 

15 agosto
Il ponte di Ferragosto.

foto: Corriere della Sera

 

7 agosto
Il ragazzo guarda fuori dal finestrino e il suo sguardo, riflesso contro il vetro sporco, infonde un senso di smisurata serenità.
È un ragazzo qualunque, con una vita qualunque, e oggi deve essergli capitato qualcosa che lo ha messo in pace col mondo. O sta per capitargli, e lui lo sa. E gli va incontro.
Il treno prosegue la sua corsa, con il suo pieno di esistenze, l'insondabile carico di sentimenti che ognuno si porta dentro, taglia in due il paesaggio circostante, affonda nella luce calda del tramonto, e mi viene da ridere e da piangere allo stesso tempo.

 

29 luglio
Viviamo un tempo in cui troppo spesso il dubbio è l'unica certezza possibile.

 

20 luglio
Non so se esista la felicità, e se a tutti è concesso prima o poi di sperimentarla, ma so che esiste un sentimento che le si avvicina molto e che è dato da una convergenza di fattori concomitanti capaci di farti intravedere in un preciso momento che tutte le cose di cui t'importa, tutte le luci che illuminano il perenne imbrunire dei giorni sono accese contemporaneamente, offrendoti una visuale perfettamente vivida di ciò che sei, che per una volta, una volta tanto, coincide con ciò che hai sempre voluto essere.
Questo momento può durare un giorno, una settimana o appena un minuto, ma adesso che l'hai afferrato la vita non potrà più rubartelo, solo nasconderlo.
Sai che è lì, nelle pieghe del tempo e delle disavventure quotidiane, ma voler forzare i tempi per riportarlo in superficie non servirà a nulla.
Quell'attesa, che chiamiamo destino, è la ragione del viaggio, è il viaggio.

 

12 luglio
L'ultima follia in fatto di politicamente corretto arriva dalla FIFA, che ha proibito alle emittenti televisive di riprendere le tifose attraenti sugli spalti dei Mondiali di Russia in quanto ciò è da considerarsi sessista.
Quindi le bruttine e le bruttone (a chi sia demandato di stabilire il criterio estetico non è dato sapere) potranno godere delle riprese tv, le belline e le bellone no: un chiaro esempio di discriminazione alla rovescia.
Ma di cosa meravigliarsi? Ormai il mondo va tutto alla rovescia.

 

7 luglio
Bisogna essere meritevoli delle proprie peggiori intenzioni.

 

30 giugno
La tecnica - che farebbe rizzare i capelli sulla testa ai puristi dell'immagine, ma chi se ne frega - è la stessa già sperimentata per la serie "The giornaliste": usare lo schermo della tv come un set fotografico e poi elaborare gli scatti (anche) per rendere indistinguibile tale genere di ripresa "filtrata" da una eseguita dal vero.
Il risultato è sorprendente e perfino un po' inquietante: un calciatore che incrocia casualmente con lo sguardo l'obiettivo di una telecamera e quindi, del tutto inimmaginabilmente, quello della mia fotocamera, determina un cortocircuito mediatico decisamente bizzarro eppure dagli esiti assolutamente realistici.
La post-fotografia, forse, comincia da qui.
("Football portraits", Immagini, foto-grafica)

 

21 giugno
Gli ultimi saranno i primi a subire ancora.

 

12 giugno
È davvero l'amore il motore del mondo.
Inutile girarci intorno, inutile perseguire facili scorciatoie buone solo a portarci su strade senza uscita, a perderci in un deserto ai confini del nulla.
L'umanità può ingegnarsi a cercare chissà quali immaginifiche alternative, può sondare l'animo in cerca di approdi sconosciuti, può ricorrere alla tecnologia più avveniristica, cercare rifugio nella letteratura, nell'arte, in qualunque diversivo che possa distrarla da quell'unico, ineguagliabile obiettivo, ma coglierà nient'altro che risultati precari e fugaci: si può essere colti o ignoranti, timidi o spregiudicati, vecchi o giovani, alla fine nel cuore di ognuno ci sarà un solo despota a dettare le sue regole.
Perché sì, è l'amore il motore del mondo.
L'amore per i quattrini.

 

8 giugno
Lo chef Bourdain è morto suicida.
Era legato sentimentalmente ad Asia Argento.
Certe volte le disgrazie vengono tutte insieme.

 

2 giugno
Chissà se hai capito che il vuoto era colmo di luce.

 

27 maggio
Mai nella mia vita avrei pensato di assistere - con il sostanziale compiacimento della stampa cosiddetta progressista - ad un colpo di Stato posto in essere da chi in quel momento rappresenta lo Stato ai massimi livelli.

 

25 maggio
Ricordo certi mattini limpidi di certi giorni qualunque (ma esistono, poi, giorni qualunque?), il sole che rischiarava le ombre di una notte di pioggia, che si annunciava come un incantesimo di ritrovata armonia; un odore di ferrovia, i miei libri, i miei inverni, l'impossibilità di essere solo me stesso, di chiudermi in pensieri ordinari; l'esigenza di guardarmi intorno, di cercare altro che non fosse la certezza di un presente tanto scontato da apparirmi lontanissimo, l'esigenza di guardarmi dentro per scoprirmi scontato a mia volta e venire ogni volta smentito.
Avrei voluto seguire il flusso rassicurante dell'ineluttabilità, accontentarmi di non deragliare dai binari di un destino insonnolito e lasciarmi lì nel suo tepore, avrei voluto disimparare a sognare, a sperare disperatamente, ma non ci sono mai riuscito.
Per fortuna.

 

16 maggio

 

11 maggio
Gli scrittori si dividono in tre categorie: quelli che da giovani erano già adulti, quelli che da adulti vivono una gioventù prima mai vissuta, e quelli che restano giovani anche da adulti.
I primi li leggono i critici letterari, i secondi si leggono da soli, gli altri li legge il pubblico dei lettori, mentre loro hanno altro da fare. 

 

6 maggio
Pensierino dell'irriducibile: ti perdonerei, ma so che non me lo perdonerei.

 

27 aprile
Ci sono persone che incroci per pochi giorni lungo la tua strada e in quei pochi giorni sono capaci di raccontarti ciò che altri impiegherebbero anni a rivelare.
Come prese da un entusiasmo maniacale, ti fanno toccare un'intimità non richiesta, una confidenzialità prematura che intenerisce e imbarazza allo stesso tempo.
Ti mettono a parte dei loro sentimenti più profondi, delle loro angosce, delle loro disperazioni, dei loro sogni tanto eclatanti quanto apparentemente irrealizzabili, ma non si preoccupano minimamente - indaffarate come sono a mettere ordine nei propri pensieri, per esternarli prima che giunga l'ora di chissà quale punto di non ritorno - di considerare i tuoi sentimenti, di registrare le tue emozioni, di cogliere le tue reazioni, perdendo così la possibilità di un'interlocuzione che forse avrebbe potuto avvantaggiare loro per prime.
Poi svaniscono, evaporano in una bolla di parole che restano appese a quel tempo fugace come ricordi di un viaggio nemmeno iniziato, come indizi di una caccia a un tesoro perduto per sempre, figurine di un presepe che non ritornerà mai più.

 

18 aprile
Scende la notte e la notte ha la densità impalpabile delle cose del giorno appena trascorso, come una ragnatela che si squarcia e ti lascia apparentemente libero, slegato dai pensieri affastellati e messi in ordine e poi di nuovo scombinati, dalle acrobazie dei sentimenti, dalle imboscate emozionali, dalle ore recuperate in un minuto interminabile, dal tramonto che ti ha colto come sempre alla sprovvista mentre fai la conta dei vuoti a rendere che non renderai.
Scende la notte e ti sorprendi a pensare a quanto sia vera la tua vita quando più non sembra.

 

12 aprile
Meglio legare i propri sogni a una stella cadente che ammirare i cieli stellati degli altri.

 

3 aprile
Nella mia vita sono stato tante cose: un poeta, un bugiardo, un ingenuo, un millantatore, un amico, un avversario, un sognatore, un prevaricatore, un ladro, un derubato, un solitario, un romantico, un visionario, un cinico, un razionale, un generoso, un puro, un altruista, un pessimista, un simulatore, un talentuoso, un improvvisatore.
Per questo posso dire di essere stato sempre coerente con me stesso.

 

27 marzo
La vita va a periodi, si dice. Ed è quando le cose sembrano prendere una giusta piega che bisogna stare maggiormente in guardia. L'esercizio della felicità (rectius: della serenità) è operazione laboriosa, impegnativa, talvolta defatigante. Ti obbliga a stare perennemente all'erta, un po' incredulo, temendo di sentire insinuarsi improvvisamente qualche cigolio sospetto, il rumore di passi sconosciuti in lento avvicinamento, le avvisaglie di un temporale, o anche solo di un acquazzone, che si appressa.
È un tirare il fiato a ogni simulacro di pericolo scampato, è seguire la linea dell'orizzonte senza scorgere nulla di nuovo e compiacersene.

 

18 marzo
Per certi politici nulla è più fuorviante della verità.

 

7 marzo
Queste elezioni segnano davvero una svolta epocale, una vera rivoluzione per questo paese: la fine, o quasi, del voto clientelare.
Dai tempi di Andreotti e compagnia bella le percentuali si sono ormai invertite, perché se una volta si sceglieva in larga misura chi era in grado di favorirti in qualche modo sul piano personale (indipendentemente, il più delle volte, da quelle che fossero le proprie convinzioni politiche, ammesso che effettivamente ve ne fossero), le elezioni dell'altro ieri hanno evidenziato scelte, ampiamente maggioritarie, orientate ad esprimere un punto di vista - molto  netto - piuttosto che il prezzo di una contropartita.
Forse perché i politici non sono più credibili nemmeno quando assicurano un intervento diretto in favore di qualcuno, forse perché non c'è più nemmeno molto su cui poter intervenire, sta di fatto che le uniche promesse rispetto alle quali partiti ed aspiranti parlamentari possono ancora sbizzarrirsi sono quelle di tipo, per così dire, pubblicistico, in favore di intere categorie di cittadini, se non di tutti indistintamente gli elettori, come se l'antico clientelismo si fosse spostato su un piano più ampio ma proprio per questo necessariamente diluito, parcellizzato, lobbistico, tale da suonare più come l'espressione di una ben precisa strategia pubblicitaria che come vero e proprio "pactum sceleris" tra elettore e (potenziale) eletto.
Ed è curioso che tutto ciò avvenga in pieno mainstream post-ideologico.

 

3 marzo
 
Io non sono per la meritocrazia, sono per la demeritocrazia.
Sogno un governo di miserabili, di sfigati, di impreparati, di incapaci, di inadeguati; sogno la rivincita dei non illustri, degli anonimi, degli invisibili, perché tutto questo vantare competenze, sbandierare risultati, glorificarsi di esperienze sul campo, di studio matto e disperatissimo non mi sconfinferano per niente; perché tutto questo prostrarsi in adorazione di chi si abbronza sotto i riflettori della ribalta, tutta questa ammirazione incondizionata per chi "ce l'ha fatta" sono l'anticamera di un nuovo feudalesimo (altro che neofascismo, altro che populismo), perché democrazia è l'antitesi di meritocrazia, è l'esatto contrario, è (dovrebbe essere) il governo di tutti contro il governo di pochi illuminati.
Sogno un avvenire di merda, di sana, democraticissima, imparziale, equanime merda. Sogno un futuro, per quanto buio o incolore, che sia anche e innanzitutto di chi non ha voce in capitolo perché gli hanno insegnato che c'è qualcun'altro che ha diritto di pensare e di parlare al posto suo. 

 

21 febbraio
 
Questa campagna elettorale - la più sconclusionata e insulsa che io ricordi - ci restituisce un clima vintage anni '70, con squadristi di destra e di sinistra che s'avventurano nel terreno fertile determinato dal vuoto di idee, di contenuti e, specialmente, di aspettative che dilaga ogni giorno di più.
È una "guerra tra poveri" che coinvolge un po' tutto il paese, si fa a gara a chi la spara più grossa e qualcuno, per sottolineare meglio il concetto, spara per davvero.
Ma certe idee, se si affermeranno (si stanno già affermando?), faranno più vittime, sul lungo periodo, della paranza dei cretini.

 

12 febbraio
 
Ho conosciuto l'amore di chi non ha conosciuto amore.
E lo serberò, e lo custodirò come un segreto.

 

4 febbraio
 
Meglio votare chi esprime con toni pacati concetti astrusi o chi esprime concetti di buon senso con toni esasperati?
Meglio votare chi fa promesse, sia pur irrealizzabili, o chi fa minacce, sicuramente concretizzabili?
È una campagna elettorale che ispira quesiti marzulliani. E ho detto tutto.

 

26 gennaio
 

 

25 gennaio
 
L'imputato porge alla giudice la sua memoria difensiva, ma lei la mette da parte platealmente senza degnarla di uno sguardo. Poi lo irride: "Ho già firmato la sua condanna a morte", dice, riferendosi alla pena detentiva ultrasecolare che sta per infliggergli.
Siamo in Arabia Saudita? In Iran? In Corea del Nord? No, siamo negli Stati Uniti d'America, e nessuno a cui sia venuto il voltastomaco nell'assistere ad una scena del genere.
Qualcuno dovrà decidersi, prima o poi, ad importare in quel paese la democrazia e i principi base dello Stato di diritto.

 

21 gennaio
 
Siamo i protagonisti involontari di una storia che ci cresce dentro, giorno dopo giorno, che scandisce una realtà parallela che ci nutre e non viceversa, e quando succede - perché a volte, di rado, ma succede - che venga in contatto con la realtà vera, grigia, prevedibile, quando succede che questi lati opposti della stessa luna si fondano in un unico riflesso di stelle, ci sembra di cogliere l'essenza autentica di noi stessi, che è fatta di sostanza e di sogni; il punto in cui la nostra esistenza, per uno strano gioco di specchi, ci somiglia di più perché stentiamo a riconoscerla.
Ma dura il tempo di un abbraccio, di un bacio, di poche parole dette sottovoce.

 

16 gennaio
 
Ognuno vede quello che vuole in ciò che gli altri non vedono affatto.

 

10 gennaio
 
Che gli USA fossero un paese in avanzato stato di decomposizione culturale lo si sapeva da tempo, così come è risaputo il fatto che i suoi miasmi politicamente corretti finissero per ammorbare e avvelenare, con il loro puzzo di retorica intollerante, tutte le società occidentali.
Desta perciò positiva sorpresa la presa di posizione di un gruppo di donne francesi, capitanate dall'attrice Catherine Deneuve, che prendono pubblicamente le distanze da quello che definiscono il neoepuritanesimo d'oltreoceano (ma io preferisco parlare, molto più direttamente, di odio antimaschile), puntando il dito contro l'indiscriminata accusa di molestie rivolta contro chiunque non abbia le tette che ha preso le mosse dal cosiddetto caso Weinstein e che, a detta loro - se Dio vuole -  finisce per compromettere la stessa libertà sessuale (di maschi e femmine): "lo stupro è un crimine odioso, ma gli uomini devono sentirsi liberi di importunarci" (addirittura).
Naturalmente le Al Baghdadi del femminismo hanno già cominciato la controffensiva, dispiegando tutto il livore che le caratterizza per una volta contro una donna (rea di essere intelligente, a differenza loro), la suddetta Deneuve - a cui invece dovrebbe andare tutta la simpatia di chi è ancora aduso a ragionare con la propria testa - accusata di alto tradimento della "causa", per la quale, si sa, non sono ammesse critiche o distinguo, pena la criminalizzazione mediatica (e talora non solo mediatica).
Je suis Catherine.

 

8 gennaio
 
Pensierino dell'ostinato: posso anche avere torto, ma non sul fatto di avere ragione.

 

1 gennaio
 
Bisogna guardare alla vita con ottimismo e io mi sono ripromesso di iniziare l'anno pervaso da pensieri positivi e da aspettative incoraggianti.
Tanto per cominciare, me lo sento: quest'anno è la volta buona che rivinciamo i Mondiali.