2014
 

28 dicembre
 
Il gruppo Facebook Scartare corteggiatori e potenziali amanti per gli errori grammaticali raccoglie gli strafalcioni di quanti si rendono pubblicamente ridicoli cercando di manifestare i propri sentimenti attraverso un uso improbabile della nostra lingua, con la quale proprio non vanno d'accordo. Ne vengono fuori perle esilaranti del tipo "un corpo da bazzire", "cerco le more", "grazie desistere".
Ma talvolta l'incolto corteggiatore si scopre poeta a sua insaputa. "Ti amo e l'osai" potrebbe essere letto come un aulico verso da cui traspare tutto il coraggio che in certi casi è necessario per manifestare un impeto di passione tormentato e a lungo represso, riuscendo infine a coronare il proprio sogno d'amore: ti amo e osai dichiararmi.
Anche la poesia, come la comicità, può essere involontaria.
A proposito: felice hanno nuovo.

 

24 dicembre
 
Quest'anno è venuto via come precipitare, come il tratto scorrevole sulla carta di un narratore ispirato, ed è già Natale.
Se mi guardo indietro, vedo i fotogrammi di un film di cui era scontato l'inizio ma non lo sviluppo della vicenda. In questo film ci sono tutti, ci siamo tutti, ed è una storia che prosegue.
Facciamo le scelte che la vita sceglie per noi, e qualche volta sono quelle giuste.

 

15 dicembre
 
Pensierino (quasi) zen: se non hai più nulla a cui aggrapparti, lascia che qualcuno si aggrappi a te.

 

9 dicembre
 
L'Italia è un paesello in cui tutti sanno di tutti, ma è meglio fare finta di niente.
Quando scoppia lo scandalo, ci si indigna, si protesta, si inveisce. Poi si ritorna mestamente a fare i conti con la realtà, che impone di venire a patti. Perché in questo paesello niente è più irraggiungibile di quanto è dovuto. Per averlo, occorre sempre scendere a compromessi di strade tortuose, percorsi sbilenchi tra lecito e illecito, giusto e giustificabile.
Ognuno è artefice del proprio destino, ma troppi lo sono di quello degli altri.

 

30 novembre
 
E adesso che non ho più nemmeno te
avanzo come ogni giorno
dai miei pensieri colmi d'inverno
fino alla riva assolata del mondo
e mi fermo
nel punto esatto in cui la luce
ed il buio
di cui non mi capacito
s'incontrano in uno spiraglio;
lì mi fermo
mentre ti penso.
(30 novembre 2013-30 novembre 2014)

 

20 novembre
 
Due teste pensano meglio di una, ma se sono teste di cazzo sbagliano il doppio.
Figuriamoci un intero parlamento.

 

9 novembre
 
Venticinque anni dopo abbiamo capito che il problema non era il muro, ma Berlino.

 

5 novembre
 
La realtà supera la fantasia solo in negativo.

 

26 ottobre
 
Ci sono persone che attraversano le nostre esistenze come comparse, incontri di pochi minuti, muti segnali, coincidenze di sguardi agli incroci del tempo.
Chissà perché ci restano impresse, ogni tanto riaffiorano alla memoria con i loro contorni sempre più sfumati, impercettibili presenze di cui non sappiamo nulla, o quasi, e di cui vorremmo sapere tutto. Come i versi di quelle poesie che non ricordavi nemmeno di aver letto, ma che ti sembra di conoscere da sempre.
La vita ama i piccoli colpi di scena, gli unici di cui è veramente capace.  

 

18 ottobre
 
Dio è luce.
E la bolletta la paghiamo noi.

 

12 ottobre
 
Uno dei miti contemporanei è la non accettazione dei propri limiti, naturali e non, l'idea che ogni oggettiva menomazione, incapacità, inadattabilità sia in fondo solo uno stereotipo da ribaltare, un preconcetto da combattere, che tutti abbiano diritto a tutto.
Questo determina conseguenze grottesche, sfocia in rivendicazioni - individuali o collettive - dalle connotazioni paradossali, ingenera aspettative surreali. Si cade (si scade) nel ridicolo con stupefacente leggerezza, e si pretende ovviamente, di spacciare tutto ciò per progresso.
Ma il progresso, quello vero, nacque da un'intuizione che era anche un'umile presa d'atto, non da una variabile adattata artificialmente alle proprie convenienze.
Oggi Socrate verrebbe bollato come un borghese piccolo piccolo.

 

4 ottobre
 
Le coincidenze non esistono, o forse la nostra esistenza è fatta solo di coincidenze, anche quando noi non sappiamo riconoscerle come tali, vai a capire, e però ti riconoscono loro, a volte, pure se ti nascondi per paura o per diffidenza, e ti rivedi riflesso in uno specchio e ti accorgi che non è un caso, non è mai un caso, e gli incontri inenarrabili, i vuoti di memoria, le notti più buie, l'estetica dei movimenti, le gocce di pioggia sul vetro di una finestra troppo spesso rimasta chiusa, le ultime note di una canzone, tutto, e tutto insieme, arriva al punto quando meno te lo aspetti con una logica ineludibile, e lo zaino che ti porti da sempre sulle spalle ti sembra improvvisamente più leggero.
E vivi.

 

28 settembre
 
- Mi hai tolto le parole di bocca, caro.
- Stavano per soffocarti, cara.

 

21 settembre
 
La vita dà le riposte che cercavamo quando ormai non ci servono più. La saggezza dei molti è una saggezza inutilizzabile, rivolta al passato, superata dagli eventi. Ci ritroviamo ad essere archeologi di noi stessi, a decifrare col senno di poi certi messaggi subliminali ricevuti in un tempo in cui credevamo che tutto dovesse ancora accadere e invece stava già accadendo.
La vita ci lascia indietro, ci precede con la sua perfetta coerenza, la sua spietata prevedibilità. Ci ostiniamo a volerla leggere come un caleidoscopio, ma è un caleidoscopio monocromatico.  

 

16 settembre
 
L'Unione Europea è come il matrimonio: chi non c'è mai passato è tentato di provarci, chi ne è dentro non sa come uscirne.

 

7 settembre
 
Siamo tornati all'inizio degli anni duemila, con le guerre sante dei pazzi islamici ad occupare la scena, gli americani e gli europei che ne discutono in inconcludenti incontri al vertice, la Russia di Putin che torna ad essere un dirimpettaio di cui c'è poco da fidarsi (e viceversa) e in Italia un presidente del Consiglio che si dice convinto di poter cambiare il Paese e intanto fa battute di spirito alla tv, carabinieri dal grilletto facile, la Borsa che chiude in ribasso, l'ennesima fabbrica che chiude e basta . E su tutto un atmosfera di spaesata frustrazione che qualcuno potrebbe scambiare per vitalità.

 

31 agosto
 
La scelta di Federica Mogherini come alto rappresentante della politica estera dell'Unione Europea mi pare perfetta: la politica estera della UE non esiste, la Mogherini nemmeno.

 

27 agosto
 
Fuori dall'acqua, o quasi.
Nulla sarà come prima, tutto sarà come prima. Tremo al pensiero che qualcosa di importante si perda in questa tormentata transizione.
Fanculo i computer.

 

5 agosto
 
Pensierino dell'astenico: penso dunque sonno.

 

27 luglio
 
Quest'estate ha un suono basso, un contrappunto che rimbomba lontano, ma non troppo, dei suoni peggiori della terra.
C'è chi fugge dalla guerra e chi le va incontro, inconsapevolmente, su un aereo di linea.
Tutti confusi nel medesimo reportage.

 

20 luglio
 
Secondo la teoria del caos, il battito d'ali di una farfalla qui può innescare un meccanismo che determinerà il verificarsi di un uragano dall'altra parte del mondo.
Qualcosa di simile avviene anche nelle relazioni umane, quando una parola detta per caso, uno sguardo involontario, un atteggiamento privo di alcuna intenzione specifica provocano nell'interlocutore una reazione emozionale del tutto imprevedibile.
Io da giorni vado ripensando al saluto caloroso che mi ha riservato una persona che conosco a malapena e a cui credevo di essere invisibile.
Mi chiedo quanto di ciò che percepiamo - o crediamo di percepire - dei nostri simili è frutto di un'elaborazione del tutto personale e arbitraria. Come i lettori di un romanzo immaginano i personaggi narrati a proprio piacimento, cosicché ogni storia inventata è leggermente o profondamente diversa a seconda di chi la legge, anche la vita ed i suoi attori sono in fondo una narrazione che subisce il filtro del nostro inconscio, spesso conformandovisi.
Nessuno di noi è solo se stesso.        

 

13 luglio
 
Era talmente garantista che teneva conto della prescrizione persino nel giudicare se stesso.

 

7 luglio
 
È che oggi l'immaginario collettivo si fonda su una versione della realtà così come ci viene offerta dai media, dal cinema, dalla tv, dalla letteratura. Un capovolgimento totale rispetto a quanto avveniva fino alla metà del secolo scorso, quando larga parte della popolazione era addirittura analfabeta.
La percezione del reale era allora affidata all'esperienza diretta, alla vita, alla strada, alle buone o cattive compagnie. Ognuno si faceva un'idea "originale" del mondo, giusta o sbagliata che fosse.
Quella che ci perviene de relato, frutto dell'interpretazione di altri, è inevitabilmente condizionata dal loro vissuto, che è a sua volta un vissuto "acquisito", e così via.
Perciò, se mai come oggi è vero che "non è l'arte che imita la vita, ma la vita che imita l'arte", dovremmo almeno preoccuparci di capire dove finiscono le patacche e dove comincia l'arte autentica. 
Se mi guardo in giro, devo concludere che pochi si preoccupano di appurarlo.  

 

1 luglio
 
L'aspetto veramente spaventevole della vita ultraterrena è che la memoria di tutte le figure di merda rimediate nel corso di un'intera esistenza è destinata a perpetuarsi implacabile per l'eternità.   

 

13 giugno
 
I grandi classici: capolavori di una noia immortale.

 

4 giugno
 
Mister Obama ha sollecitato i paesi europei ad aumentare le spese militari, sempre più ridimensionate a causa della crisi economica. "Noi vediamo un declino continuo - ha ammonito - ma questo deve cambiare".
Mister Obama nel 2009 è stato insignito del premio Nobel per la pace.
L'anno scorso lo stesso premio è stato assegnato all'Organizzazione per la proibizioni delle armi chimiche. Se tanto mi dà tanto... 

 

31 maggio
 
Arriva un tempo in cui ti accorgi con un certo sgomento che quelle che sembravano le prove generali della tua vita, quei ciak scartati e messi da parte in attesa di girare la sequenza giusta, erano in realtà la prima di uno spettacolo che non avrebbe avuto repliche, i fotogrammi destinati all'archivio delle occasioni imperfette che non avresti avuto modo di ripetere sperando di fare meglio.
E resti attonito a districare quel groviglio di memorie e aspettative in cui le une si confondono con le altre, incapace di capire se sia valsa la pena di vivere senza accorgerti che lo stavi facendo.
Poi spegni la luce, e mentre nel buio cominci a prendere sonno, pensi che tanto valeva sognare e sognare sempre, giocare con il destino come avrebbe fatto un baro pur sapendo prima o poi di essere scoperto, perché il gusto di giocare sarebbe stata la sua sola, mediocre, bellissima vittoria.     

 

26 maggio
 
Moriremo demorenziani.

 

24 maggio
 
Il voto per l'Europarlamento non ha alcuna o scarsissima rilevanza rispetto ai destini dell'Unione Europea. Perché a dispetto del nome, il Parlamento Europeo non ha nessun potere legislativo.
Un'assemblea di condominio può deliberare decisioni concrete, l'Europarlamento esprime al massimo un punto di vista adottato a maggioranza.
Perciò, contrariamente a quanto sostenuto dal nostro Presidente del Consiglio, tanto vale mandarvi dei buffoni, con la speranza che almeno facciano un po' di rumore, agitino le acque tra quei distinti signori e signore lautamente pagati per intrattenersi in chiacchiere da pianerottolo (europeo, però).
Curiosamente, poi, per il rinnovo di un parlamento che non conta nulla si possono esprimere le preferenze.
Forse proprio perché non conta nulla.  

 

17 maggio
 
La verità prima o poi viene a galla.
È il cadavere che resta sul fondo.

 

11 maggio
 
- Ha sentito?
- Cosa?
- Di quell'ex ministro dell'interno indagato e arrestato per aver favorito la latitanza di un condannato per concorso esterno in associazione mafiosa.
- Già, che vergogna.
- Pensi se fosse successo in Italia, adesso tutti a parlare male dei politici.
- Ma è successo in Italia.
- No, no, si sbaglia.
- Mi prende in giro? Perché dice così?
- Perché non ce la faccio più. L'unica difesa che mi resta per non andare fuori di matto è l'autosuggestione. Provi anche lei, mi guardi negli occhi e ripeta con me: è successo in un altro paese.
- È.. è successo in un altro paese.
- Non si sente già un po' meglio?
- In effetti...
- Su, su, continui: in Italia certe cose non potrebbero mai capitare.
- Eh, addirittura? Non le sembra di esagerare?
- Tranquillo, continui con l'autoipnosi: in Italia certe cose non potrebbero mai capitare.
- In Italia certe cose non.. non potrebbero mai capitare.
- Più convinto.
- In Italia certe cose non potrebbero mai capitare!
- Bravo. Come si sente?
- Direi... risollevato.
- Proviamo con: l'Italia è immune da certi comportamenti.
- L'Italia è immune da certi comportamenti! Ma lo sa che funziona?...
- Glielo avevo detto.
- Scusi, ma quel paese è lo stesso dove di recente ad un capo ultrà è stato praticamente consentito di decidere se disputare o meno una finale di coppa?
- Certamente.
- Be', direi che se la passano davvero male, laggiù. Dev'essere proprio un paese alla deriva.
- Mica come l'Italia. 

 

3 maggio
 
Non molti anni fa ci chiedevamo se saremmo riusciti ad entrare nell'euro.
Oggi che l'euro è, per così dire, entrato in noi (da dietro), molti tra opinionisti, economisti e politici si chiedono se e come potremo uscirne: il treno dei desideri nei miei pensieri all'incontrario va.
D'altronde, si sa, siamo la provincia più sgangherata dell'impero, e forse avremmo dovuto aspettarcelo che certe soluzioni da parenti ricchi con noi non avrebbero funzionato. Avremo anche antiche vestigia più grandi di uno stadio da baseball, ma i guardiani del parco di divertimenti sono un po' ottusi e assai inaffidabili. E noi non ci decidiamo a pretendere indietro le chiavi una volta per tutte.
  

 

27 aprile
 
Era il peggior nemico di se stesso, e si uccise.
Un classico caso di omicidio-suicidio.
 

 

19 aprile
 
Ci sono giorni che sembrano diversi. Non sono né belli né brutti, né importanti né ordinari, né complicati né semplici.
Però ti parlano.
Attraverso la luce che vedi filtrare da qualche punto oltre la pioggia, attraverso il refrain di una vecchia canzone che ti capita di ascoltare in un locale, attraverso qualcuno che incontri per strada e ti ricambia lo sguardo.
Ecco, questo è tutto, ti viene da pensare. E stai quasi piangendo. 
 

 

12 aprile
 
Per uno come te potrei perdere la testa, disse Maria Antonietta.
Il boia ne fu lusingato.

 

3 aprile
 
Sono stato il primo sguardo del mattino
quando dal sonno ti vedevo apparire
ed eri tutto quello in cui credevo;
sono stato i primi passi e i rumori di fondo
da un letto d'ospedale
sono stato il mare
che mi bagnava i piedi ed era
una strada fatta di sassi
la fila di impronte sulla sabbia,
la sola che io conoscessi;
sono stato le scarpe da ginnastica
in una sera che spiove,
l'attesa priva di speranza di un telefono
che squilla
in una stanza vuota mentre la notte muore;
sono stato sopra un treno in un'alba
senza stelle, sono stato le stelle
di una sera di aprile,
ho provato a sperare
qualche volta a sparire;
sono stato cinquanta volte
in un giorno come questo
e me ne accorgo adesso
di come il tempo lasci il tempo
di pensare
di assaporare goccia a goccia
tutto il sangue perduto dei giorni
che lasciamo aspettare
dietro la porta dell'ignoto
socchiusa come quella
di una sala d'attesa,
uno spiraglio
da cui prima o poi dovremo passare
per scoprire che è questa
ed è fatta
di quel poco che abbiamo saputo rischiare,
la vita.

 

29 marzo
 
Sì, Mister Obama, il Colosseo è più grande di uno stadio da baseball. Perché voi, Mister Obama, vi state rimpicciolendo, e continuate a farlo, giorno dopo giorno, malgrado i vostri cacciabombardieri, i vostri grattacieli e la FCA. Non ve ne eravate accorti?
(Ma soprattutto, noi ce ne siamo accorti?)

 

23 marzo
 
Guardava sempre tutti dall'alto in basso.
Lo stroncò la cervicale.

 

17 marzo
 
"Buonanotte, qui tutto bene" comunicava il comandante del Boeing 777 misteriosamente svanito nei cieli dell'Asia, prima che i contatti s'interrompessero, e come non vedere in tutto questo un'involontaria metafora, un arguto espediente letterario per raccontare i tempi che stiamo vivendo, dove l'incertezza costante, la paura del domani, si nascondono in ogni gesto quotidiano, dove lo spettro della guerra sociale, e della guerra vera, fa capolino dietro le facce che vorrebbero essere rassicuranti dei politici di turno, degli statisti dell'ultim'ora pronti a spiegarci -  a noi, povero popolo bue - che, tempo tre o quattro mesi, le cose ricominceranno ad andare per il verso giusto, e sono dieci anni, ormai, che aspettiamo di veder passare questi tre o quattro mesi.
Buonanotte, qui tutto bene. Ma chissà sotto quale cielo ci sveglieremo domani.   

 

10 marzo
 
Dalla grande bellezza alla grande sciocchezza.
Alla presidente della Camera Boldrini non è andata giù la (geniale) presa in giro che l'imitatrice Virginia Raffaele ha riservato alla neo ministra per i rapporti - ehm... - con il Parlamento.
È un'imitazione sessista, ha sbraitato, e come tale - il ritornello è sempre lo stesso - "un'offesa a tutte le donne".
Perché, si sa, nella strana democrazia italiana il diritto di satira è sacrosanto, ma ancor di più lo sono le eccezioni di comodo.
E mentre la diretta interessata sdrammatizzava l'accaduto, scrivendo "sull'imitazione della Raffaele ho riso sopra" (la sintassi è un optional), in questo brainstorming di menti illuminate a noi non resta che prendere atto che alla presidente della Camera non solo dispiacciono le donne che in tv non parlano, come ebbe a dire in passato, ma, a quanto pare, anche quelle che parlano.
Ma non sarà che ad avercela tanto con le donne sia proprio la signora Boldrini?

 

3 marzo
 
"La grande bellezza" è il film meno riuscito di Paolo Sorrentino, un sontuoso affresco che non rappresenta altro che il proprio autocompiacimento: personaggi ovvi, inquadrature da rivista patinata, dialoghi capaci di perfetta incomunicabilità.
Eppure in un mondo in cui tutto si dà per scontato, sta proprio in questa esibita prevedibilità la vera forza del film, non tanto, a dispetto del titolo, la narrazione di una decadenza - morale, sociale, e, quindi, estetica - quanto piuttosto, e forse inconsapevolmente, lo specchio di un solido pregiudizio che si arrende a se stesso, quello di chi si guarda intorno con la disincantata certezza che non ci sia davvero nulla che valga la pena di essere raccontato. 

 

20 febbraio
 
Ogni volta che sono in disaccordo con Renzi mi sento con la coscienza a posto.

 

13 febbraio
 
I nostri politici, quando si apprestano a mettere mano alla cosa pubblica, nove volte su dieci combinano disastri.
Non è vero che la situazione peggiora di giorno in giorno perché c'è immobilismo, la situazione peggiora perché le riforme che dovrebbero apportare benefici finiscono in realtà per aggravare i problemi, o addirittura ne creano di nuovi anche dove non ve n'erano.
State meglio adesso o cinque anni fa, è uno dei classici slogan di chi, dall'opposizione, si appresta ad affrontare una campagna elettorale. Ed in effetti si stava meglio cinque anni prima, sempre, perché chi nel frattempo è stato al governo avrebbe fatto meno danni se se ne fosse rimasto in un angolo a rigirarsi i pollici.
Figuriamoci ora che un bullo di provincia scalpita di entrare nella stanza dei bottoni per dimostrare quanto è bravo a "fare" meglio degli altri: è come mettere un bambino che si crede già adulto alla guida di un caterpillar.
Prevedo sfracelli.       

 

2 febbraio
 
Era un inguaribile ottimista, vedeva sempre il bicchiere mezzo pieno.
Finì per annegarvi dentro.

 

28 gennaio
 
Tutto va come deve andare, nel bene e nel male; l'imprevisto è frutto della nostra suggestione, un dato dell'immaginazione più che dell'esperienza tradita.
La vita, nel suo nucleo, è un fatto semplice, regolato da leggi noiosamente immutabili, quasi mai ci sorprende.
Talvolta ci delude, ma solo perché vogliamo credere nella sua provvidenziale imprevedibilità. 

 

21 gennaio
 
In Italia si dimette solo chi non conta nulla, chi ricopre incarichi ininfluenti quanto apparentemente essenziali, e questo perché in Italia le dimissioni non sono un gesto di resa, l'unico sbocco possibile di fronte ad un errore o ad una sconfitta, ma, al contrario, servono per farsi notare.
È il caso, da ultimo, del presidente del PD. Ora uno si chiede: a che cazzo serve il presidente del PD? A niente, e infatti l'unico modo che ha per affermare la sua presenza è dimettersi (talvolta le negazioni affermano).
Chi invece ricopre ruoli che contano davvero, non si schioda dalla poltrona nemmeno se lo prendi a cannonate, quanto meno mediatiche. Quei due o tre ministri dell'attuale governo che avrebbero dovuto farsi da parte già da un pezzo, coinvolti in questioni poco trasparenti, intercettazioni compromettenti, insinuazioni mai chiarite del tutto, stanno ancora lì. A far danni.     

 

12 gennaio
 
Il mondo va da una parte, io dall'altra.
Sarà un segno dell'età: il mondo è invecchiato di brutto.
 

 

4 gennaio
 
Ed eccomi qui, con la mia faccia sporca di poco sonno, i miei primi capelli grigi, l'espressione di chi non si dà per vinto allo stupore del mondo.
Eccomi qui a cominciare un nuovo anno, l'ennesimo giro di una giostra quasi mai divertente, mimetizzato tra la folla ma spero riconoscibile per chi non ho mai deluso, imbottito di pensieri e di sogni come un attentatore di buoni propositi.
Vado per conto mio, ma non da solo.