2012
 

31 dicembre
 
Il volenteroso carnefice di Frau Merkel sarà ancora a capo del governo, ma aumenterà il numero di quelli che lo detestano, a cominciare dai suoi stessi alleati costretti a sostenerlo giocoforza. Durerà poco.
Uscirà una nuova versione dell'iPhone, dopo poche settimane ne verrà annunciata una nuova versione che precederà un'ulteriore versione nell'imminente attesa dell'ultima versione prima di quella successiva.
Avremo l'inverno più freddo degli ultimi centocinquant'anni, a cui seguirà l'estate più torrida degli ultimi centocinquant'anni.
Fabio Fazio presenterà il Festival di San Remo. Certa la presenza di Ezio Mauro e Ferruccio de Bortoli.
Antonello Venditti uscirà sul mercato con l'ennesima raccolta dei suoi maggiori successi.
Barack Obama annuncerà una svolta epocale: negli Stati Uniti sarà bandita la vendita di armi giocattolo agli adulti.

Visto? Non è che sia impossibile fare previsioni, è che non ne vale la pena.
Imprevedibili auguri.
   

 

22 dicembre
 
Caro Babbo Natale,
ti ho visto ieri fuori da un negozio, ti avevano messo lì a catturare l'attenzione dei più piccoli, ma sembravi un mendicante, un povero vecchio senza volto.
Ormai non ci credi più nemmeno tu a te stesso, non è vero?
Dicevano che in questi giorni sarebbe cominciata una nuova Era, ed in effetti è così, anche se le antiche profezie non c'entrano nulla: questa è l'Era del Disincanto.
Un po' alla volta ci hanno tolto tutto, caro Babbo Natale, con metodo, con scientifica continuità. Ci hanno tolto il piacere della libertà piena, quello della dignità senza deroghe, quello del rispetto incondizionato. Ci restava solo la speranza, ci stanno togliendo anche quella.
È ormai tutto così prevedibile, così presagibile, che perfino la rabbia ci sembra un atteggiamento troppo scontato per reagire.
Ti ricordi quando ad Hal 9000 vengono disinseriti uno alla volta i circuiti e lui regredisce alla sua infanzia meccanica, sempre più debole, con la memoria e la capacità di elaborazione che inesorabilmente si impoveriscono? Così siamo noi, svuotati un po' alla volta delle nostre energie morali, delle nostre prerogative civili.
Coloro che riescono ancora a ragionare un po' con la loro testa sanno di essere null'altro che spettatori passivi e impotenti di uno spettacolo messo in scena da altri, senza nemmeno più l'illusione di dare un qualche minimo contributo.
Sempre altri. Solo e soltanto altri.
Non ci aspettiamo più niente, né a Natale né mai.    

 

15 dicembre
 
Anche la follia omicida ha le sue tendenze modaiole e si fa interprete delle peggiori tradizioni locali: se da noi vanno forte i cosiddetti "femminicidi", in America uno dei brand che da sempre incontra i maggiori favori delle menti criminali è la strage nelle scuole, che ormai da quelle parti sono più insicure della valle di Herat (anche se lì non credo arriveranno mai a parlare di "studenticidi").
Meno male che le festività di fine anno si avvicinano. A Natale, si sa, siamo tutti più buoni. E chi non è d'accordo l'ammazzo.

 

9 dicembre
 
Lo spettro dello spietato Scrooge tornò ad aggirarsi guardingo tra quelle lande desolate, in cui regnavano ormai solo spavento e rassegnazione. Pane per i miei denti, pensò.
L'azzimato vampiro - che l'ottuagenario maggiordomo del potere, lassù nell'inviolabile castello, aveva inviato a fare razzia delle residue energie che ancora, inopinatamente, si ostinavano ad ardere qua e là tra le anime dei senza futuro - si ritirò nella sua bara, in attesa di tempi più propizi, vale a dire di tempi, se possibile, ancor meno propizi.
Dalla parte sinistra del fiume, l'esercito degli zombie, troppo a lungo lontani dai sacri altari della Pecunia, e che avevano combattuto, in mancanza di meglio, una sanguinosa guerra intestina, si apprestavano a varcare il confine e a marciare compatti verso la vittoria, certi che niente e nessuno li avrebbe fermati, esattamente come era accaduto in occasione di tutte le loro non poche sconfitte...

Non è l'inizio di una favola noir. È la notte dei morti viventi della Repubblica.
Che è solo all'inizio. 
 

 

2 dicembre
 
Vivere in Italia è come viaggiare in autostrada sulla terza corsia.

 

25 novembre
 
Magari avessero ragione i poeti, magari fosse vero che le nebbie nascondono verità che riusciamo solo a intravedere, significati che possiamo soltanto immaginare, e immaginarceli in fondo non ci costa niente e ci consola.
Perché la vita è spietatamente ovvia e banale, crudelmente intelligibile anche da un bambino appena un poco malizioso, ed è da questa unica, intollerabile verità che cerchiamo continuamente consolazione e riscatto.
Ogni giorno ci inventiamo un mondo che non c'è, pieno di sfumature e di imprevedibili risvolti, cerchiamo sottotraccia ciò che nell'evidenza ci sfugge semplicemente perché non esiste.
Certe cose accadono solo nei film, o nei romanzi, si dice. L'arte decora il mondo, lo abbellisce costruendo una complessità che appaga la nostra scontata limitatezza, fa di un abete un albero di Natale.
Per semplificarci il mestiere di vivere lo abbiamo complicato a dismisura, c'ingegniamo quotidianamente a decifrare misteriosi alfabeti che noi stessi abbiamo creato, salvo poi dimenticarcene.    

 

19 novembre
 
Dopo quello che è successo, hai offeso tutte le donne, dice l'irrilevante esponente di centrosinistra alla già governatrice del Lazio di centrodestra (come se il malaffare e le ruberie della politica non indignassero indifferentemente tutti, a prescindere dal sesso); la televisione è il vostro punto G, tuona Beppe Grillo contro i suoi attivisti, maschi e femmine, che partecipano ai talk show, ed ecco che dai talk show si leva unanime la solenne fatwa: è un'offesa a tutte le donne (anche le metafore in chiave femminile soggiacciono alle regole del politicamente corretto, ma non quelle in chiave maschile, visto che se il sindaco di Firenze ha l'invidia penis nei confronti del MoVimento - Grillo dixit, solo qualche settimana prima - nessuno ci trova niente di strano - anzi, ci scappa pure la risatina).
Se io do dello stupido a un uomo è solo lui in diritto di sentirsi offeso, se do della stupida a una donna, le sto offendendo tutte in un colpo solo. Ma perché? Uomo o donna, qualcuno me lo può spiegare?
È la Littizzetto che traccia il solco, ma è la più trita retorica che lo difende.

 

15 novembre
 
Ci sono parole d'ordine, diktat pseudoculturali a cui non ci si può sottrarre, un conformismo autolesionista che è come una ragnatela inestricabile, da cui, una volta che ci sei dentro, è impossibile uscire.
Noi ci siamo dentro, c'è dentro tutto l'occidente - inteso quanto meno come la porzione di mondo che conosciamo meglio - che spaccia per progresso il grottesco, che si abbevera all'etica del linguaggio partorita nelle redazioni dei giornali, nelle consorterie politiche, dagli approfondimenti teorici di scuole di pensiero finalizzate a costruire più che a interpretare la realtà, dalle sentenze inappellabili di opinionisti capaci solo di mettere in bella copia le opinioni di moda, spesso senza nemmeno condividerle fino in fondo.
La crisi economica in chiave anti-europea (nel senso dei popoli europei, e segnatamente di quelli più deboli), è solo una delle tante manifestazioni odiose di questa deriva neo autoritaria fatta di regole imposte a mezzo di coercizione intellettuale e manipolazione comunicativa. Non necessariamente la più pericolosa.     

 

8 novembre
 
Se siamo tutti sulla stessa barca, chi si è fregato il mio salvagente?

 

1 novembre
 
Una volta ci si svegliava, si andava alla finestra e se la giornata era uggiosa si usciva di casa dopo aver indossato l'impermeabile.
Una volta pioveva, e ci si adeguava, oggi transitano perturbazioni, la Protezione Civile lancia l'allarme e dopo si contano i danni.
Una volta si diceva "piove, governo ladro", oggi si potrebbe dire "insistono forti precipitazioni, governo tecnico", ma la sostanza è che l'ombrello di Altan ci finisce sempre nello stesso posto.

 

23 ottobre
 
Misteri d'Italia.
Se i terremoti non si possono prevedere (ed è vero), se i terremoti si possono manifestare anche in assenza di segni premonitori (ed è vero), se eventuali segni premonitori non sono necessariamente prodromici di scosse di forte intensità (ed è vero), allora a che serve, in caso di eventi geofisici anomali, far riunire la Commissione Grandi Rischi, sempre e comunque impossibilitata ad esprimere un giudizio prognostico attendibile?

 

15 ottobre
 
Solo di un futuro imprevedibile ricorderemo un passato memorabile.

 

7 ottobre
 
La politica ha deciso che il momento della grande svolta è arrivato.
Nei partiti e intorno ai partiti è tutto un fiorire di iniziative all'insegna del rinnovamento non più rinviabile.
E come si rinnova la politica? Mutando simboli, nomi, slogan, bandiere, alleanze, parole d'ordine. Chi non muta, naturalmente, sono i politici, sempre loro, sempre quelli.
Se, dopo una stagione fallimentare, i dirigenti di una squadra di calcio decidessero di voltare pagina cambiando il colore delle maglie, il nome del club, il gagliardetto e magari lo stadio in cui disputare le partite casalinghe, ma lasciando al loro posto giocatori e allenatore, i tifosi si sentirebbero presi in giro, umiliati, traditi.
Chissà come si sentono i tifosi della politica. 

 

1 ottobre
 
Troppo comodo far credere che le ruberie della politica siano solo un fatto giudiziario, di (non) pochi furbi che intascano denaro della collettività o pretendono tangenti in cambio di favori, i "rubagalline" che infangano il buon nome di partiti e leader nazionali.
L'anomalia criminale di questi tempi è la ruberia legalizzata, il sistema di indennità ipertrofiche, di spartizioni di bottino pubblico, di privilegi assurdi predisposti e regolamentati dagli stessi soggetti che ne beneficiano, dalle loro leggi, in altre parole la forma di arroganza del potere più odiosa e insopportabile in un regime democratico (o supposto tale).
Il fatto che il presidente manutentore - antitesi del presidente picconatore del tempo che fu - non senta mai l'esigenza di spenderci su due parole è il segno incontrovertibile che per la parte sana di questo paese si tratta di una vera emergenza.
 


22 settembre

 
 Anche Dio, in fondo, fa quello che può.

 

16 settembre
 
I furti legalizzati, i furti di denaro pubblico a cui i nostri cosiddetti politici ci hanno abituato sono tali e talmente sfrontati e gestiti con così sfacciata disinvoltura da far passare in secondo piano, come non-notizie, le sistematiche novità che ci aggiornano sulle inchieste riguardanti le ruberie penalmente rilevanti, ché da un  punto di vista etico il confine tra gli uni e le altre è sottilissimo, evanescente, apparendo le seconde niente più che una conseguenza inevitabile, una evoluzione (involuzione) scontata del sistema di malaffare istituzionalmente organizzato in cui si sono trasformate le nostre amministrazioni centrali e periferiche.
Mi chiedo fino a quando la maggioranza degli italiani vorrà continuare ad essere collusa e connivente con questi porci, fino a quando il meschino gioco di ricatti e di opportunismi preelettorali continuerà a garantire a questa classe politica di farabutti e di incapaci l'appoggio incondizionato e la sostanziale impunità da parte dei troppi finti ingenui che s'illudono di essere autenticamente furbi.
L'Italia siamo noi. Purtoppo.   
 
 

9 settembre
 
L'inverno finisce con un'alba tiepida, l'estate con un algido tramonto.
Le stagioni dei nostri sentimenti, invece, hanno solo brezze leggere.

 

2 settembre
 
«Crisi? Ma quale crisi! I caffè, i ristoranti, i bar sono strapieni. Negli aeroporti si accalcano i turisti. Ovunque si sente parlare di fatturati record nelle esportazioni e della disoccupazione che diminuisce. Come se la realtà dell'Unione europea sia davvero quel che ne dice la tv. Con i telespettatori che seguono ormai sbadigliando gli ultimi vertici scalati, settimana dopo settimana, dai politici, e le sempre più confuse diatribe degli esperti di turno. E tutto ciò sembra aver luogo in una retorica "terra di nessuno" piena zeppa di incomprensibili formula linguistiche, che con i cosiddetti mondi della nostra vita quotidiana non hanno proprio più nulla a che fare. Evidentemente, non sorprende più nessuno che, da un bel po' di tempo in qua, i paesi europei non sono più governati da istituzioni legittimamente democratiche. Ma da tutta una serie di sigle che ne hanno preso il posto. Sono sigle come Efsf, Efsm, Bce, Eba o Fmi che ormai determinano qui in Europa il corso degli eventi. Solo alcuni esperti sono in grado di decrittare tutti questi acronimi. D'altronde, anche chi, come e che cosa si decide all'interno della Commissione europea o nella Eurozona sono solo degli adepti ad intuirlo. Quel che tutte queste istituzioni e decisioni hanno in comune è di non essere previste in nessuna costituzione del mondo....» (Hans Magnus Enzensberger, da l'Espresso n. 36, anno ILVIII del 6 settembre 2012).
Le misure anti crisi servono a rendere concreta e tangibile una crisi che era solo sulla carta, allo stesso modo che un regista mette in scena una sceneggiatura dandole immagini e suoni reali (o perlomeno verosimili).
Gli spettatori paganti - cioè noi - non hanno diritto di uscire dal cinema prima dei titoli di coda. 

 

25 agosto
 
Un piccolo passo per l'umanità, un grande passo (verso il nulla?) per un uomo.
Così è la fine per ognuno, Mr Armstrong.


foto: Corriere della Sera

 

16 agosto
 
Ci sono romanzi che si leggono e romanzi che si viaggiano.
I romanzi che si leggono, più o meno con piacere, più o meno con dedizione, più o meno con soddisfazione, ti fanno guardare, attraverso quella che somiglia alla vetrina di un negozio, la varia umanità che si muove al loro interno: tu osservi ed ascolti le voci e riesci perfino ad intuire con sufficiente approssimazione le intenzioni che stanno dietro certi comportamenti, i pensieri che si agitano dietro certe bizzarre o imprevedibili o scontate o irrinunciabili o dolorose scelte.
I romanzi che si viaggiano, invece, ti prendono per mano e ti portano dentro quel negozio, ti fanno conoscere di persona i personaggi che vedevi da fuori quando eri ancora al risvolto di copertina, ti fanno dialogare con loro, ti fanno convivere con loro, ti fanno diventare uno di loro.
I romanzi che si leggono sono tanti, quelli che si viaggiano sono rarissimi. Come gli amici.

 

5 agosto
 
Ci sono persone, io le chiamo i formichieri, estremamente pericolose, soprattutto per se stesse.
I formichieri vagano per l'esistenza col muso perennemente rivolto verso il basso, a caccia del loro unico sostentamento: il sano ed innocuo grigiore della quotidianità.
Oltre per loro non c'è niente, e se c'è è semplicemente irraggiungibile, o è solo un sogno passeggero. Non è che non possono o non vogliono, è che non possono volere.
Fissano con ironico disprezzo chi osa alzare gli occhi ogni tanto per provare a guardare più lontano; scambiano l'ambizione per presunzione, il talento - anche il proprio, eventualmente - per una perversione da coltivare in segreto.
Vanno fieri della loro rinunciataria visione del mondo come se si trattasse del più nobile dei meriti: avranno vissuto per nulla, ma vuoi mettere la soddisfazione?
Se fosse stata una di loro, Marilyn non ci sarebbe mai stata, ci sarebbe stata solo Norma Jean. 

 
foto: dalla Rete

 

28 luglio
 
Olimpiadi moderne: l'importante è partecipare agli utili.

 

20 luglio
 
Monti annuncia che non ci sarà una nuova manovra economica, forse ha dovuto prendere atto con rammarico che non si può uccidere una seconda volta chi è già morto.
Intanto questa assurda crisi segue il suo copione già scritto; come in un film dell'orrore in cui una creatura inafferrabile ed invulnerabile si sottrae a qualunque tentativo di neutralizzarla e continua a divorare ad una ad una tutte le sue vittime predestinate, ci tocca stare al gioco di questa martellante litania di borse che vanno a picco, spread che vanno alle stelle, stati sull'orlo della bancarotta.
È una tragica pagliacciata in cui a rimetterci saranno sempre i soliti; una grande co-produzione internazionale i cui veri protagonisti ci tengono a rimanere anonimi, ma a guardar bene (e soprattutto senza  paraocchi) si possono individuare benissimo, volta a rimettere in riga i più distratti, quelli che non avevano capito, o non volevano capire, chi fosse a dettare le regole (economiche, poi politiche).
Una volta per questo genere di capricci si usava muovere guerra, ma erano metodi macchinosi e comunque dagli esiti incerti, oggi con il fiscal compact si fa prima, e i risultati sono garantiti.  

 

15 luglio
 
Siamo in guerra, dice Monti, e senza rendersene conto dice una cosa vera, solo che la guerra in corso è quella che l'Italia ha dichiarato agli italiani, è la guerra di quelli che giocano a fare gli statisti - venendo puntualmente smentiti dai fatti - con i loro bei conti in banca che nessuna crisi scalfirà mai; di quelli che si aggrappano a valori e simboli ormai senza senso per chi ha il problema di sopravvivere in questa ecatombe sociale, pur di giustificare il proprio ruolo e la propria rendita di posizione.
Sì, c'è una guerra, e molti sono i criminali di guerra che meriterebbero di essere processati e puniti, questi fantasmi di politici che si aggirano tra le macerie facendo finta di non sapere che il rimedio che stanno avallando è peggiore del male di cui loro stessi sono stati gli assoluti protagonisti.    

 

8 luglio
 
- Ha sentito?
- Cosa?
- Hanno ucciso il ministro della giustizia.
- E come è successo?
- Un attentato.
- E l'attentatore?
- È stato arrestato.
- Ah... immagino che adesso verrà processato per direttissima.
- No.
- E perché?
- Perché il tribunale che dovrebbe processarlo è stato soppresso.
- E da chi?
- Dal ministro della giustizia.
- Capisco. E ora che ne sarà dell'attentatore?
- Per evitare inutili perdite di tempo, e quindi di risorse, verrà nominato nuovo ministro della giustizia.
- Geniale. L'accorpamento dopo l'accoppamento.
- Più o meno. Tanto è impossibile che possa fare danni maggiori di chi l'ha preceduto.
- Questo è sicuro. Non per niente il nostro governo ce lo invidia tutta l'Europa.
- Può ben dirlo! A proposito, notizie sull'incolumità del ministro per i rapporti con l'Unione Europea?

 

6 luglio
 
La spending review

 

29 giugno
 
I cassintegrati, i licenziati, i tartassati, gli equitalizzati, i perseguitati, i neo schiavizzati, i disoccupati, i torturati nei commissariati, i discriminati, gli esodati, i morti ammazzati, i precarizzati, tutti a gridare esaltati viva l'Italia!
Gli psicologi la chiamano Sindrome di Stoccolma.


foto: Repubblica

 

22 giugno
 
L'Euro è irreversibile.
Come un coma.

 

16 giugno
 
Dice il Presidente del Consiglio che l'Italia si era allontanata dall'orlo del baratro, solo che poi il cratere si è allargato e ci ha inseguito, cosicché sull'orlo del baratro ci siamo di nuovo.
In queste parole vagamente oscene ed involontariamente comiche c'è tutto il tragico senso del ridicolo di questo paese e di questo tempo.
(I gabbiani - li vedi? - volano sui limpidi mari azzurri o sulle discariche. Noi una volta eravamo il paese del mare e del sole.) 

 

9 giugno
 
Non so se sia un sentimento diffuso, ma io in questo paese tristemente grottesco che è diventata l'Italia non mi sento più a casa mia, mi sembra di vivere in una festa di Halloween perennemente fuori tempo, dove improbabili figuri sbucano monotonamente dalle pagine dei giornali, dalla tv, perfino dai social network, dicendo e facendo cose serie che fanno ridere e cose meno serie che fanno piangere, dove chi decide per tutti lo fa contro tutti e chi pretende di spiegarci cosa è meglio dà sempre l'impressione di non crederci nemmeno lui veramente (perché ciò che conviene quasi mai è ciò che giusto), come se ci fosse una gara a marcare un confine sempre più netto tra il buon senso ed il buon esempio, tra il buon gusto e la buona creanza.
Non so se sia un sentimento diffuso, ma a me questo paese tristemente grottesco che è diventata l'Italia comincia davvero a fare un  po' schifo.

 

29 maggio
 
Scritto due anni orsono, ma per certi versi - quasi profetici - attualissimo, "L'orgoglio del santo" mi sono divertito a buttarlo giù e, di recente, anche a rileggerlo: ovvio che, essendone l'autore, il mio giudizio sia assolutamente inaffidabile, però è anche vero che quando si è motivati unicamente dalla passione e magari si possiede un pizzico - solo un pizzico, intendiamoci - di talento il risultato può essere sorprendente.
Confido soprattutto nei diciassettenni. I diciassettenni leggono molta narrativa (Nanni Moretti dixit).
Che San Filomatte ci protegga.  

 

26 maggio
 
Talvolta i ricordi abbaiano e mordono improvvisi come cani inferociti e senza catena; talvolta sussurrano impacciati come gli attori nei film di Pupi Avati, e sono lame taglienti o brezze carezzevoli che inevitabilmente ti lasciano addosso un brivido: di sorpresa o di nostalgia, di tenerezza o di fastidio.
Talvolta i ricordi sono speranze mai realizzate, che ostinatamente tornano in superficie, quasi non sapessero che il loro destino è morire a fondo, perdersi nel fondale buio delle occasioni mancate.
Talvolta i ricordi, per non disturbare, si lasciano dimenticare una volta per tutte, e per sempre. Come certi amici che vanno via troppo presto, e se invece fossero rimasti a parlare un altro po' chissà quante cosa avrebbero avuto ancora da dirci. 

 

18 maggio
 
Per alcuni la vita è vento, per altri è controvento, per i più è assenza di vento.

 

12 maggio
 
Ma gli italiani hanno veramente voglia di voltare pagina? Connivente da sempre con una classe dirigente da cui ha preteso e spesso ottenuto i piccoli privilegi che facevano da contraltare ai grandi privilegi che questa si concedeva beatamente, l'italietta dei paraculi, degli opportunisti, dei tornacontisti, dei sempre meglio che niente (cioé la stragrande maggioranza di tutti noi), sarebbe disposta a lasciare il "posto fisso" del santo a cui votarsi e salpare per l'alto mare aperto dell'onesta e libera autosufficienza?
In questo paese siamo tutti rivoluzionari, ma - temo - solo per hobby.

 

5 maggio
 
Il capitano Smuth consegnò il suo rapporto al comandante. Mintor esaminò rapidamente il file, poi scrutò il capitano con aria interrogativa. - Qui c'è scritto che il pianeta ha un atmosfera satura di gas nocivi, un macroclima in via di rapido surriscaldamento, tale da mettere in serio pericolo, nel medio termine, la sopravvivenza dell'intero ecosistema, ed è abitato da creature intellettualmente evolute che per sopravvivere fanno continuamente ricorso a dispositivi elettronici che ne costituiscono mostruose appendici bioniche.
- Esatto - annuì Smuth. 
- Ma dalla sua esplorazione preliminare non aveva desunto che questo pianeta poteva considerarsi un gemello della Terra?
- Proprio così. E come vede non mi sbagliavo.

 

27 aprile
 
Vogliono farci credere che il rimedio al male sia il male stesso, magari riproposto con un opportuno maquillage, qualche sigla diversa e più accattivante, qualche losco figuro messo in disparte giusto per simulare un'inversione di tendenza.
All'Italia che va a rotoli si applicano cure da cavallo, la politica (o presunta tale) si trastulla con l'omeopatia.

 

18 aprile
 
Crederò che ci siano politici immuni dalla tentazione del furto più o meno legalizzato quando mi dimostreranno che tra i ratti ce ne sono anche di quelli che si fanno la doccia tutti i giorni.

 

10 aprile
 
In Italia, dunque, non si salva nessuno? No, non si salva nessuno. Anche quelli che si sono autodefiniti "padani" hanno scoperto di essere italianissimi almeno in fatto di ruberie e malaffare, e, più in generale, sono stati smentiti quanti si illudevano che esistessero ancora isole immuni da tali vizi nella palude politica che ammorba lo stivale, lo ha reso un vecchio scarpone puzzolente e pieno di incrostazioni perniciose.
No, non si salva nessuno. Non si salvano le partite di calcio, non si salvano le aule universitarie né quelle di giustizia, non si salvano le corsie degli ospedali, non si salvano le redazioni dei giornali.
Si dice che dal letame nascano i fiori, ma non qui, qui dal letame continua ad uscire solo altro letame, e i fiori, se pure ci sono, non li nota nessuno. È difficile riconoscerne il profumo se sei costretto a vivere turandoti perennemente il naso.     

 

3 aprile
 
Che poi uno si chiede: ma cosa ci sarà mai da festeggiare in un compleanno? Quello che si è riusciti a combinare o non combinare negli anni precedenti? La vita che si accorcia di un anno, quasi che alla fine della corsa ci aspetti un agognato premio, come in un reality (che più reality di così), anziché la definitiva chiusura del sipario? Oppure il fatto stesso di essere (ancora) al mondo, l'aver conseguito l'ennesima tappa intermedia, come certi traguardi volanti al Giro d'Italia?
Un'autocelebrazione. Una convenzione sociale. Un rituale tanto banale quanto inoffensivo.
Qualunque cosa sia, resta la scusa per strappare agli altri qualche sorriso in più, di quelli che fanno bene. 

 

26 marzo
 
Bisogna sempre impegnarsi a fondo prima di prendere una decisione sbagliata: sbagliare tanto per sbagliare non dà nessuna soddisfazione, è l'errore commesso dopo attenta riflessione a farci sentire veramente degli sfigati.

 

17 marzo
 
In certi risvolti della memoria si rinvengono talvolta risposte inaspettate a domande che ancora non conoscevamo. È come se ci fosse la capacità di prevedere in anticipo ciò di cui avremo bisogno, anche se non quando e come.
I pezzi del mosaico si ricompongono per conto loro a formare disegni che ci sorprendono proprio perché non ci sorprendono. 

 

10 marzo
 
Liberalizziamo la stupidità: non è giusto che sia appannaggio sempre dei soliti noti.

 

1 marzo
 
Nella musica italiana Lucio Dalla è stato tutto e il contrario di tutto: cantante sanremese, cantautore impegnato, musicista raffinato, sperimentatore di linguaggi musicali (e non), icona nazional-popolare (con canzoni come Caruso e Attenti al lupo), istrione, autore confidenziale, intellettuale e clown allo stesso tempo. Proprio in questa "inafferrabilità" stavano la sua forza e la sua debolezza. Io me lo ricordo, da ragazzino, che cantava la sigla dei cartoni alla tv in bianco e nero (Charlie Brown); da allora ho continuato a non perderlo mai di vista, con lo stesso affetto che si prova per quegli amici capaci di lunghi abbandoni, ma che poi sanno dirti le parole giuste al momento giusto.
Perché l'ispirazione, si sa, arriva quasi sempre quando meno te lo aspetti. Come certi addii.
 

foto: Repubblica

 

21 febbraio
 
Ogni periodo dell'anno ha la sua luce e questa la riconosco sempre. Sa di tempo sospeso, di vaghe inquietudini, di speranze ingannatrici e parole pronunciate troppo in fretta. Ci illudiamo che il freddo sia finito e forse non lo è, vediamo le giornate allungarsi e ci prepariamo ad un primo giro di boa dell'anno, ed è così presto.
Viene voglia di comprare fiori. 

 

13 febbraio
 
Ma che c'entra la Grecia con l'economia? La Grecia è il paese "dell'antica Grecia", è il depliant turistico con le isolette incastonate in un mare azzurro e assolato e il Partenone al tramonto, che si trova in tutte la agenzie di viaggi. È dove, ci insegnavano a scuola, nacque la democrazia.
Lasciatela in pace, 'sta povera Grecia. Aiutatela a uscire dal pantano in cui si è cacciata, mangiacrauti del cazzo, e ridateci i depliant con le isolette e il Partenone... 

 

4 febbraio
 
Quando la neve infine si sciolse, gli abitanti del villaggio, ancora un po' stupiti e spaventati, si accorsero che tutto era rimasto come prima. Eppure quello strano fenomeno atmosferico loro non lo avevano mai visto. Scaglie di cielo, nel frattempo divenuto bianco, che si staccavano  e venivano giù, si posavano su ogni cosa, senza un suono. Guardarono in alto ed anche lassù tutto era tornato come prima: il cielo c'era ancora, tutto intero, e azzurro come sempre.
Così gli abitanti del villaggio cominciarono a pensare di essere stati vittime di una specie di allucinazione collettiva; i saggi anziani si riunirono a lungo e dopo attenta riflessione giunsero alla conclusione che non c'era proprio nulla da fare: se quel bizzarro fenomeno si fosse ripresentato, bisognava esortare la gente a starsene a casa in attesa che l'incantesimo cessasse.
Da allora, nelle città italiane, quando nevica funziona più o meno sempre così.    

 

28 gennaio
 
In questo paese niente è più inconfessabile di ciò che è sotto gli occhi di tutti.

 

19 gennaio
 
Nelle fasi cruciali della storia d'Italia c'è sempre qualcuno che scappa; la costante del darsela a gambe è un tratto ineluttabile, a quanto pare, del nostro costume, accomuna re, indagati eccellenti, comandanti di navi, ritrattatori di professione (esiste anche la fuga verbale).
C'è modo e modo di svignarsela, così come ci sono motivazioni diverse che inducono a farlo, ma in genere per chi scappa io - lo ammetto - provo un'istintiva quanto perversa simpatia, un'umana solidarietà che mi porta a guardare con un certo rispetto chi si scopre irrimediabilmente sconfitto (da se stesso, dagli eventi più grandi di lui) e non solo l'eroe che resta imperturbabile al suo posto.
La fuga è la scelta degli inadeguati, più che dei vigliacchi, e come tale, paradossalmente, talvolta risulta anche la più utile possibile. 


foto: Il Post

 

13 gennaio
 
Quando i nostri parlamentari si concedono di votare secondo coscienza, dimenticano sempre di avere quasi tutti la coscienza sporca.

 

5 gennaio
 
Abbiamo imparato, e ancora di più lo faremo nei mesi a venire, che in questo paese è facilissimo limitare o cancellare i diritti della gente comune, dei cittadini sempre più sudditi di un potere che logora solo chi lo subisce, mentre è difficilissimo, diciamo pure impossibile, cancellare i privilegi di chi quel potere lo esercita e ne abusa.
Per stabilire se era opportuno ridimensionare i lauti guadagni dei parlamentari è stata istituita addirittura un'apposita e del tutto inutile commissione (come se fosse necessaria una commissione per decidere se gennaio è un mese invernale, o se l'arancia è un frutto), composta ovviamente da parlamentari medesimi (come chiedere all'oste se il vino è caro), che è naturalmente giunta alla conclusione che non è proprio il caso (come volevasi dimostrare).
Dicono che l'Italia rischia il fallimento economico. Moralmente, è fallita già da un pezzo.