2007
 

31 dicembre

Mentre tutti, per il nuovo anno, auspicano la pace, io auspico la guerra. Non, beninteso, la guerra che si fa con le bombe e i carri armati (di quella, in giro per il mondo, ce n'è già troppa), ma quella delle anime libere contro l'imbecillità imperante - così funzionale a certe forme di potere - contro i soprusi e le scorrerie dei pochi che in questa sgangherata società la fanno da padroni a discapito dei molti ai quali è dato di sperare, tutt'al più, che il nuovo anno non sia peggiore di quello precedente.
Sovversivi auguri.

 

24 dicembre 

Il clima d'incertezza è tale che perfino Gesù Bambino ha fatto sapere, tramite il suo ufficio stampa, che forse quest'anno non nascerà.
Vuole delle garanzie.

 

16 dicembre

C'è un clima di paura che serpeggia in questo nostro mondo, ed è di quelle peggiori, perché non la puoi legare a nulla di specifico, è una sensazione senza senso, è il riverbero di tutte le ansie, gli allarmi, le analitiche preoccupazioni che, a torto o a ragione, quotidianamente ci raggiungono attraverso le fonti di informazione.
Siamo chiamati tutti a rimediare non si sa più bene a che cosa e in che modo, siamo costretti a una all'erta costante, pronti a difenderci soprattutto da noi stessi.
Un "deserto dei tartari" che non ha nulla di romantico né di suggestivo, un'attesa cupa e decadente a cui non possiamo sottrarci.
È in quest'atmosfera che restiamo indifferenti di fronte ai fatti concreti che davvero dovrebbero spaventarci, indignarci, per rivolgere lo sguardo altrove, forse troppo lontano.

 

8 dicembre - diario in aula

Il diritto sta diventando sempre più una lingua morta, un linguaggio da iniziati, ingeneratore di esiti sbagliati, di aspettative fuori luogo.
Convinti sempre più che la giustizia sia al loro servizio, e non viceversa, gli apprendisti stregoni che a livelli diversi siedono dietro gli scranni dei nostri tribunali s'ingegnano di volta in volta ad escogitare la soluzione più lambiccata e mortale, scartando a priori (sennò che sfizio c'è?) qualsiasi interpretazione di buon senso di norme che di buon senso già ne hanno poco o nulla in partenza.
Verrebbe da pensare che la giustizia è cosa troppo importante per lasciare che siano i giudici ad amministrarla, interessati come sono, quasi sempre, a compiacere più il loro ombelico di ex secchioni universitari impregnati di superfetazioni teoriche dagli esiti esiziali se applicate alla pratica, che a guardare in faccia la realtà, che pure dovrebbe essere il vero banco di prova del loro lavoro.
Chiudiamoli in un castello, a discutere beatamente del mondo artificiale e retorico che contribuiscono giorno per giorno a costruire, e confidiamo in un salvifico terremoto dalle liberatorie conseguenze.

 

1 dicembre 

Il diritto è stato inventato per consentire ai giudici di prendere decisioni moralmente sbagliate sulla scorta di presupposti formalmente ineccepibili.

 

22 novembre

Come non essere d'accordo?

QUESTI FANTASMI
(R. Vecchioni )


Signore delle comete,
re delle stelle di giorno,
chi sono questi fantasmi
che mi camminano intorno?
chi sono questi cialtroni,
questi topi di fogna e bordello,
questi ignoranti vincenti
con l'intelligenza dentro l'uccello?
Chi sono questi buffoni,
questa mappata di sole,
questi animali parlanti,
questi trappani col Rolex?
e questa banda di pazzi
che gridano "io compro, io vendo"
che il gioco è "vinco o mi rovino
a seconda di chi muore nel mondo"?
Signore tu che ci hai detto:
"quando volete ritorno"
levaci questi fantasmi,
questi fantasmi di torno.
Signore, scusa se insisto,
non mi mandare all'inferno,
levami questi fantasmi,
questi fantasmi di torno.
Mandali a coltivare funghi in Val di Non
o a scelta il riso di Canton,
a fare gli orsi per turisti a Yellowstone,
comunque fuori dai coglion.
Signore, fulminali subito
quelli che non hanno i congiuntivi,
e gli aspiranti cantanti,
prima che diventino dei divi:
faremmo volentieri a meno
anche di quelle con il solo pensiero
che far vedere il culo
lo si possa definire un lavoro.
Signore, tu che ci hai detto
"quando volete ritorno",
toglici questi fantasmi,
questi fantasmi di torno.
Signore, scusa se insisto,
non mi mandare all'inferno,
toglimi questi fantasmi,
questi fantasmi di torno.
Vorrei svegliarmi un giorno senza bip bip
decerebrati sulle jeep,
giovani pirla fancazzisti che hanno un trip,
e fammi santa Meryl Streep.
Signore delle comete,
dei pani, dei pesci e del giorno,
levaci questi fantasmi,
questi fantasmi di torno:
Signore delle crociate,
possa tu regnare in eterno,
levami questi fantasmi,
questi fantasmi di torno.

 

16 novembre 

Paradossale sentir esprimere "solidarietà" alle forze dell'ordine prese d'assalto da gruppi di ultras in assetto di guerra senza che le forze dell'ordine medesime abbiano reagito come avrebbero potuto e dovuto. In Italia abbiamo poliziotti gandhiani, inclini alla non violenza, suscitatori di tenerezza e materna comprensione.
In compenso alcuni di loro hanno il grilletto facile, sparano quando non ce ne sarebbe affatto bisogno e uccidono senza motivo apparente, in perfetta sintonia con il trend criminoso che sembra essersi imposto ultimamente.
Del mondo alla rovescia che si va costruendo, noi siamo l'orgogliosa e futuristica avanguardia.

 

8 novembre

Niente dev'essere più noioso che avere sempre ragione.

 

1 novembre

È come se tutti i falsi miti, le bugie di comodo, le perversioni ideologiche spacciate per verità assolute degli ultimi decenni stessero finalmente gettando la maschera, mostrandosi per quello che realmente sono: paccottiglia perniciosa che ha generato mostri contro cui adesso è difficile combattere.
Le misure pro sicurezza di questi giorni, raffazzonate con affanno sotto la spinta di quella che è diventata una vera emergenza, scontano un ritardo vergognoso, e si dimostreranno poca cosa rispetto all'entità di un problema che si è incancrenito e col quale dovremo ancora a lungo convivere.
Perché la chiave dell'acqua risiede ancora nelle aule dei tribunali, nei codici, piuttosto che sulle strade o nei commissariati di pubblica sicurezza.
Quanti falsi moralisti a piede libero...

 

21 ottobre 

Gli extraterrestri esistono, ma sono timidi. I fantasmi ci sono, ma hanno orari impossibili. Atlantide fu cancellata dalla carta geografica da un antenato di Ahmadinejad. Gli dei hanno cambiato mestiere: adesso fanno i consulenti per gli enti pubblici, è più redditizio.

 

11 ottobre

Il tempo che si consuma in una paradossale ricerca di tempo è uno degli attributi significativi della nostra epoca, la stravagante conseguenza dell'incapacità di gestire la vita in funzione di un ritorno, non di una spendita.
Siamo alla rincorsa di noi stessi, il più delle volte.

 

3 ottobre

Ho sogni da adolescente e paure da vecchio. Significa questo essere adulti?

 

24 settembre

Quante parole inutili intorno al movimento lanciato da Beppe Grillo e la sua pretesa (condivisibile) di scatenare un'offensiva moralizzatrice nei marcescenti Palazzi del potere.
Quante superflue preoccupazioni in ordine ad una pericolosa deriva populistica e qualunquista a cui sarebbe esposto il nostro Paese.
Il fatto non sussiste, signor giudice.
Agli italiani, alla grande maggioranza degli italiani, questi politici piacciono così come sono. Non chiedono che vadano via, vorrebbero piuttosto esserne complici. Sperano, in qualche modo, di poter raccogliere almeno le briciole della spartizione del bottino. Guardano con rassegnata sufficienza agli innumerevoli privilegi di cui godono, ma si preoccupano soprattutto che la raccomandazione o la spintarella richiesta all'assessore o all'onorevole di turno vada in porto.
Per quale altra ragione i seguaci di Clemente Mastella - tanto per fare un nome - dovrebbero votare per lui? Quali altre motivazioni che non siano di tipo strettamente clientelare dovrebbero indurre qualcuno ad individuare nel partitino ad personam (la vera antipolitica, nel senso più deteriore del termine, è questa) dell'ineffabile ministro della Giustizia, o nei tanti altri simboli senza storia e senza identità venuti fuori in questi anni, un punto di riferimento ideologico o, quantomeno, ideale?
I nemici autentici dei politici corrotti, bellimbusti, trafficoni in questo Paese sono una minoranza. Gli altri, tutti gli altri, si divertono più alle battute di Berlusconi che a quelle di Grillo.

 

19 settembre

Ho urgenza di un altrove.

 

10 settembre

Caro Dom,
una sera di fine estate io e Gianni ci siamo ritrovati in un paesino qualunque dove non saremo più, un appuntamento unico ed irripetibile, lui con la sua grande musica, io con la mia piccola fotocamera.
Le canzoni erano talmente belle che sembrava quasi di vedere quello che si sentiva, le foto sono venute talmente bene che sembra di sentire quello che si vede.
Avevamo ed abbiamo ragione a lasciarci guidare dall'istinto nella scelta di ciò che ci piace, senza condizionamenti, senza le sovrastrutture mentali di chi ha bisogno di uniformarsi ai gusti degli altri e alle opinioni degli altri (perfino in fatto di musica!) per sentirsi appagato.
E quanti ricordi in quelle canzoni, quanta voglia di tornare indietro e ricominciare tutto daccapo.
Forse sto esagerando, ma sai come succede: sono già così lontano anch'io da me che mi sembra tutto vero e non lo è...
 

4 settembre 

Udite, udite! I politici italiani si sono accorti che in questo Paese esiste un problema sicurezza. È una presa d'atto che arriva con qualche decennio di ritardo sul manifestarsi del problema, ma mica si può avere tutto dalla vita.
Perciò le impareggiabili teste d'uovo del governo sono già al lavoro - un lavoro che si preannuncia lungo, faticoso e sofferto - per mettere a punto quello che si definisce un "giro di vite" capace di rendere un tantino più credibile il nostro sbrindellato sistema repressivo nei confronti della criminalità (micro, macro e chi più ne ha più ne metta).
Inutile dire che alla fine la montagna partorirà un topolino (sempre che qualcuno non si metta di traverso e la montagna abortisca), ma forse è già qualcosa.

 

27 agosto 

L'estate sta finendo, potremo finalmente rilassarci.

 

12 agosto 

Fa impressione la faccia di culo del ministro della Giustizia che, mentre gli vengono snocciolati gli ultimi casi di scandalosi paradossi giudiziari all'italiana, tra assassini di fatto autorizzati a portare a termine i loro propositi omicidi prima di venire arrestati una volta per tutte, e piromani rimessi in libertà dopo qualche ora (mentre l'Italia brucia), minimizza, sdrammatizza, fa spallucce dicendosi preoccupato, più che altro, che s'invochi una giustizia sommaria e sanguinaria «come al Colosseo ai tempi degli antichi romani» (ma chi la invoca? Esigere una giustizia che funzioni significa ragionare da carnefici?).
Ricorda molto da vicino quel non meno ridicolo ministro di Saddam Hussein che, intervistato nel quartier generale della capitale irachena, spiegava ai giornalisti con sfrontata sicumera come nessun carro armato americano avesse ancora raggiunto Baghdad. E intanto, in sottofondo, si sentivano i primi colpi sparati dai tanks statunitensi...

 

6 agosto

È necessario lottare per meritare la sconfitta.

 

28 luglio

Ricordo da bambino l'attesa dell'estate come di una stagione di leggerezza, di gioco, di spensieratezza. Una pausa dalla vita, un intervallo magico.
Oggi l'estate è il periodo delle ondate di calore, dell'afa insopportabile e talvolta persino assassina, del rischio black out, degli incendi boschivi appiccati con criminale premeditazione, degli schiamazzi notturni in nome di un diritto all'imbecillità «perché è estate» consono ad una società di imbecilli, delle bollette energetiche alle stelle.
Quasi una stagione infernale, estenuante: se ne attende la fine con lo stesso senso di liberazione con cui un tempo se ne attendeva l'inizio.
Buone vacanze (se ne siete capaci).

 

18 luglio

Invidio quelli che restano insensibili di fronte a qualsiasi ingiustizia, che guardano con distacco all'ennesimo morto ammazzato, lo considerano solo un numero in più in una fredda statistica da Ministero degli Interni; quelli che cercano spiegazioni più o meno scientifiche al fatto di sangue, lo analizzano in chiave sociologica, lo intellettualizzano, lo rendono oggetto di studio fine a se stesso. Interessantissimo, ma fine a se stesso.
È un modo per farsene una ragione, in un paese che ormai si fa una ragione di tutto, anche del fatto che intere regioni siano in mano alla criminalità più efferata.
È estate, fa caldo, pensiamo ad altro...

 

11 luglio

- Basta, 'sti dinosauri mi hanno stancato...
- Suvvia, capo, diamogli qualche altro milione di anni.
- Ma lo vuoi capire che non evolveranno mai? Mi sono venuti male, lo ammetto.
- Te l'avevo detto che in sei giorni non avresti combinato niente di buono. Con l'eternità a disposizione, ti sei ridotto a fare tutto il lavoro in una settimana!
- Senti, Lucifero, sono già incazzato per conto mio, non ti ci mettere pure tu, che diavolo!
- Come hai detto?
- Che diavolo...
- E che significa?
- Boh, l'ho buttata lì...
- Suona bene. Un giorno potrei adottarlo come nome d'arte.
- Vabbe', resta il fatto che io 'sti dinosauri li estinguo e chi s'è visto s'è visto.
- E poi dicono che lo stronzo sono io...
- I prossimi li faccio a mia immagine e somiglianza, così andiamo sul sicuro.
- Il solito presuntuoso!
- Vedrai che verranno benissimo.
- Se lo dici tu... ma ho come un brutto presentimento...
- Poche chiacchiere, passami un meteorite.
- Prendi...
- Uno più grande non c'è?
- Così va bene?
- Dai qua! E adesso, stai a vedere che lancio. Questo un giorno si chiamerà baseball...

 

3 luglio 

È proprio vero che il tema della sicurezza non è né di destra né di sinistra. Difatti in Italia non se ne cura né la destra né la sinistra.
(Intanto il Ministro degli Interni «auspica che il prossimo capo della Polizia sia una donna». Che riformatore!)

 

27 giugno 

Il Partito Democratico non è un partito, è un format.


foto: Repubblica

 

23 giugno

Ovviamente cadrà nel vuoto il monito del procuratore nazionale antimafia che prevede una nuova guerra tra cosche qualora la ventilata abolizione dell'ergastolo dovesse concretizzarsi.
Ovviamente, perché prima o poi anche questa follia andrà in porto: siamo un paese il cui legislatore, specialmente in fatto di giustizia e ordine pubblico, introduce sistematicamente riforme che vanno in senso diametralmente opposto alle aspettative dei cittadini, specie di quelli perbene.
Si fanno leggi per assecondare non le esigenze della società, ma solo le convinzioni di chi le concepisce.

 

15 giugno

Una volta, per distrarre la popolazione dai problemi veri, si organizzavano guerre.
Oggi, molto più modestamente, in Italia si organizzano campagne di mobilitazione su temi di cui nessuno - a parte qualche esaltato - sente veramente l'urgenza, come quello per l'abolizione della pena di morte (altrove, visto che da noi non c'è più da un pezzo).
Siamo nella merda fino al collo, ma pretendiamo di esportare eau de toilette ideologica.

 

7 giugno

Il poeta non vive di sogni, gli basta darsene l'illusione.

 

1 giugno

Quando si perdono le elezioni è diventato un ritornello di comodo, un modo come un altro per mascherare le miserie (bipartisan) dei nostri governanti: «c'è stato un difetto di comunicazione» o - nella variante più drastica - «una carenza di comunicazione», ci dicono, e mai che la gente abbia recepito benissimo il messaggio e semplicemente non sia d'accordo.
A dir poco curioso che s'invochi questo genere di scusante in un'epoca in cui abbondano giornali, riviste, tv, radio, siti internet, blog, canali satellitari, tvfonini, e chi più ne ha più ne metta, ed anche l'ultimo dei cretini ha a disposizione mezzi a sufficienza per dire la sua e spiegarsi al meglio.
Che poi, se uno non è nemmeno capace di comunicare efficacemente, sia pure con tutto l'infinito potenziale di mezzi consoni allo scopo, perché invece dovrebbe saper governare efficacemente?

 

24 maggio

I cumuli di immondizia che stanno soffocando la Campania, senza che nessuno sembri seriamente interessato a risolvere un problema che andrebbe affrontato con urgenza, sono solo l'aspetto più olfattivamente rilevante di uno Stato in avanzata fase di putrefazione, dove le uniche cose che funzionano davvero sono le spartizioni di poltrone tra i potenti e la suddivisione di prebende tra notabili e portaborse.
Nel menefreghismo generale si va perdendo via via ogni residuo senso morale, la povertà è di risorse e di princìpi, marcisce nel più mortificante silenzio qualunque ambizione di riscatto.
Un suicidio civico di massa.


foto: Repubblica

 

16 maggio 

Non sarebbe ora di equiparare il matrimonio alle unioni di fatto?

 

7 maggio

Il Ministro della Giustizia telefona ai parenti delle vittime per rassicurarli: non è mica vero che il terrorista da decenni latitante e finalmente acciuffato in Brasile non finirà all'ergastolo, era solo un trucco per convincere quei tonti di brasiliani a concedere l'estradizione. Insomma, una finta, come quando a scuola dicevi che tua nonna stava male per ottenere la giustificazione.
Chissà se il Ministro della Giustizia ha visto, ieri sera, l'inchiesta di Report (uno dei rari programmi interessanti della nostra tv) sullo stato agonizzante in cui versa l'amministrazione della giustizia in Italia.
Chissà se il Ministro della Giustizia si vergogna -almeno un po'- di fare il Ministro della Giustizia.

 

30 aprile

L'indesiderato non è qualcuno, è qualcosa. È la parte di noi che vive nascosta, silente, che si esprime scrivendo lettere anonime, lanciando messaggi in codice, lasciando tracce invisibili di sé.
È la parte che abbassa lo sguardo senza dire niente, ma pensa; che scrive poesie che nessuno leggerà mai; che legge libri di cui non parlerà; che talvolta si lascia scorgere tra le righe di un frainteso.
Che pianifica un omicidio o medita un perdono.
È la nostra parte migliore, o più terribile. Comunque la più vera.

 

20 aprile 

Il calciatore che esce dal tribunale e dice di essere stato esaudiente rispetto alle domande rivoltegli dal p.m. in una delle tante inchieste di questo paese destinate a finire nel nulla, è il simbolo dell'Italia cafona e becera che ci viene quotidianamente imposta come modello di successo, come punto d'arrivo di chi scalpita per stare in prima fila.
Poco importa che i nostri ricercatori debbano trovare in gran numero rifugio all'estero per essere valorizzati e percepire una retribuzione dignitosa, poco importa che le stesse inchieste della magistratura si riducano ad ennesime passerelle di marchettari di ogni risma - pallonari, televisivi, cinematografici, politici, pseudo-intelletuali - quello che conta è stare tra quelli che contano, anche se quelli che contano quasi sempre fanno schifo.
Viviamo in un mondo alla rovescia, ma ne siamo gaiamente compiaciuti.

 

11 aprile 

Non so chi sia veramente Gino Strada, il fondatore e "segretario politico" di Emergency, l'organizzazione umanitaria che cerca di dare soccorso alle vittime delle guerre - possibilmente di marca yankee, of course.
Di certo è uno che, parafrasando il vecchio adagio, razzola bene e predica male, perché restare imparziali tra guardie e ladri, pur di dare aiuto incondizionato a chi soffre, va bene, ma quando si comincia a patteggiare per i ladri (perché così grande è l'insofferenza per le guardie), le cose si complicano.
Il problema è che spirito umanitario e faziosità politica (si legga l'aggettivo nel senso più ampio) mal si conciliano. E va ancora peggio quando nobili ideali si mettono al servizio di battaglie ideologiche, più o meno dichiaratamente tali.
Non mi pare questa la strada da seguire.

 

3 aprile 

Un altro anno e sono ancora qui.
O forse non ci sono mai stato.

 

21 febbraio

Come fa a perdere la maggioranza un governo che una vera e propria maggioranza non l'ha mai avuta?
E infatti Prodi - battuto al Senato sulla politica estera (ma va?) - si dimette e mentre lo fa si dichiara disposto a restare al suo posto.
Una mirabile dimostrazione d'incoerente coerenza all'italiana.


foto: Repubblica

 

15 febbraio

Viviamo in una società che induce alla violenza come a qualunque altro comportamento illegale, perché viviamo in una società che ha completamente perso il senso della colpa e dunque della punizione.
Ci si indigna per il teppismo intorno alle partite di calcio, o per qualche brigatista di ritorno, però si continua a far finta di non capire che la giustizia è ridotta a mera trafila burocratica, dietro la messinscena delle toghe e delle parole altisonanti si cela la solita pantomima di tremende ritorsioni solo sulla carta che fa paura forse ai più deboli, ai meno avveduti, ma lascia sicuramente indifferenti i peggiori.
I mezzi di comunicazione fanno la loro parte, contribuendo a creare "personaggi" laddove dovrebbero limitarsi a riferire il minimo indispensabile, relegando nel buio pesto delle loro cattive coscienze gli eroi negativi, che invece rilasciano interviste supponenti, magari danno alle stampe libercoli inutili, talvolta si trasformano in opinion makers.
Dalle vittime, viceversa, si pretende solo l'inevitabile concessione del perdono, poi si mettono da parte in fretta, non fanno più notizia, anzi fanno tristezza, quindi disturbano.
Anche male, purché si parli di me, si diceva una volta. Oggi questo discutibile punto di vista è stato elevato a categoria dell'essere, tra sorrisi televisivi che tutto lasciano cadere nel vuoto e finti applausi di circostanza che danno il voltastomaco.

 

6 febbraio

L'istinto è verità, tutto il resto è compromesso.

 

1 febbraio

A volte la vita si mette a parlare una lingua sconosciuta, incomprensibile. Ci vorrebbe un traduttore simultaneo, qualunque cosa in grado di instaurare un qualche tipo di comunicazione tra la tua esistenza come è e come vorresti che fosse.
Ristabilire un contatto, riprendere quel dialogo che sembra essersi improvvisamente interrotto.
Chi c'è in ascolto? (Se c'è).

 

21 gennaio

Mortificante il modo in cui l'Italia mediatica sta vivendo il successo americano del regista romano Gabriele Muccino (La ricerca della felicità), dipinto, ad ogni apparizione televisiva, come l'eroe che è riuscito a dimostrare oltreoceano che anche noi poveri straccioni di italiani siamo capaci di combinare qualcosa di buono.
Va bene che non capita tutti i giorni che un nostro cineasta riesca a conquistare pubblico e critica U.S.A. (anche se nel recente passato ci sono state significative eccezioni), ma è davvero il caso di manifestare tutta questa fervente gratitudine a S. Muccino da Trastevere per averci fatto la grazia di convincere gli americani a scritturarlo come regista in un film ad alto budget?
È proprio in queste manifestazioni di stupefatta autocelebrazione che si appalesa tutto il nostro peggiore provincialismo.

 

12 gennaio 

Sarà, ma la corsa al perdono degli assassini da parte di chi è stato colpito tanto duramente negli affetti più cari - come capita di leggere a proposito di un efferato caso di cronaca nera di questi giorni - mi lascia sgomento quanto la ferocia degli assassini medesimi.
Un rigore morale implacabile, che non si ferma davanti a nulla, nemmeno di fronte ai cadaveri trucidati di una moglie, di una figlia, di un nipotino di appena due anni; un buonismo incorruttibile e un po' saccente, apparentemente inattaccabile dalle umane passioni, che pare l'altra faccia della medaglia della fredda determinazione omicida di chi fa della violenza la sua unica capacità di affermazione.
Mi sento lontano milioni di anni luce dagli uni e dagli altri.

 

7 gennaio 

Il ruolo dei conservatori è quello di arrivare, con trent'anni di ritardo, alle stesse conclusioni dei progressisti di trent'anni prima.

 

1 gennaio 

Ti sporgi oltre il parapetto per vedere la linea dell''orizzonte, ma non c'è verso. L'orizzonte è interdetto dalle case, dalle mura spesso fatiscenti e scolorite, dai tetti con sopra i panni stesi ad asciugare.
Pensi che il tuo mondo sia chiuso in una scatola, e che la gente che lo popola fatichi a riconoscere il senso della propria esistenza, ma lo sappia almeno assecondare. Tu nemmeno questo.
Pensi che il tempo, come il mondo, sia fatto dalle minuscole persone che lo vivono, senza alcun altro termine di paragone, nel bene e nel male.
La sfortuna di tanti in cambio della fortuna di pochi: è la sola legge che, da sempre, ci accomuna discriminando.
Pensi che tutto il resto sia oltre quell'orizzonte che non vedi.