2005
31 dicembre
Non è facile prevedere cosa accadrà in futuro. Più facile, molto più facile, prevedere cosa non accadrà.
Ecco una piccola lista di ciò che sicuramente non avverrà nel duemilasei (e forse mai): l'intelligenza che paga più della furbizia; l'Italia che diventa un paese europeo; l'Europa che diventa un paese; Ruini che lascia la politica e si mette a fare il cardinale; la retorica che lascia il posto alla verità; la pace in Medio Oriente; finalmente meno donne in Parlamento; una sculettatrice televisiva che s'innamora di un metalmeccanico; l'Italia che vince i mondiali di calcio; io che sposo Scarlett Johansson.
Disincantati auguri.
24 dicembre
Il pensiero non può non andare a quelli che stanno peggio di noi.
Consentendoci di stare così bene.
Buon Natale?
13 dicembre
Sì, questi sono proprio anni di malavita, la cifra stilistica che li contraddistingue, il filo rosso che li trattiene in un unico contesto di cupo realismo, di "estetica del sangue", sta nel malaffare, nel delitto impunito, nella svolta nelle indagini, nel ravvedimento operoso, nella giustizia spietata, nella giustizia negata, nello strazio di amici e parenti.
Talmente pervasiva, questa cronaca nera minuto per minuto, da mimetizzarsi nei talk show, nel gossip vacanziero, nei libri d'evasione (autentica), nei giochi a premi, nei dischi.
Almeno quello dei Baustelle è una delle cose migliori prodotte negli ultimi anni dall'asfittico panorama della leggerissima musica di casa nostra. Tra Fabrizio De André ed Edgard Allan Poe, non senza ironia.
...io sono il Corvo Joe
faccio spavento
state attenti
lasciatemi stare
solo certi poeti del male
mi sanno cantare...
(Baustelle, Il Corvo Joe -"La Malavita")
3 dicembre
Di idee balorde in giro per il mondo ce ne sono tante, ma in Italia siamo (sono) bravissimi a trasformare in peggio anche quelle potenzialmente buone.
Così, l'ecologismo si traduce in rifiuto generalizzato di qualunque sviluppo, il rifiuto delle guerre inutili si afferma in mero antiamericanismo, il garantismo diventa la scusa per imporre il perdonismo a oltranza (laddove il garantismo, quello vero, è tutela nella fase dell'accertamento delle responsabilità, e non ha niente a che vedere con l'entità o tipologia della pena: negli Stati Uniti vieni assolto se il poliziotto che ti ha arrestato si è dimenticato di leggerti "i diritti", come si vede nei film, ma quando ti condannano rischi di finire sulla vecchia scintillante).
È che noi siamo brava gente, e ci dispiace sempre se qualcuno, qualunque cosa si faccia, ci resta male. Noi se volemo bene.
Amiamoci e partite.
25 novembre
È uno di quei giorni in cui ti sembra di non avere nessuna difesa, il mondo è là fuori disegnato da un cartoonist un po' sbronzo, i colori sono quelli che conosci, la linea delle case, le insegne, il profilo delle colline, tutto è identico, ma tutto ti appare vagamente approssimativo, scadente.
Le gente ha le facce di sempre, però ti sembra di non riconoscerle, o di conoscerle troppo bene.
Manca un mese a Natale, e in questa fine di novembre pensi solo che il mondo è invecchiato e incattivito più di te.
17 novembre
Pensierino del masochista: non c'è spina senza rose.
9 novembre
Oggi, 9 novembre, anniversario della caduta del muro di Berlino, la maggioranza di governo ha pensato bene di istituire, in Italia, la Festa della Libertà. Iniziativa di per sé condivisibile, ma siccome questo è il paese in cui la serietà in politica è pura utopia, ecco spuntare un manifesto del partito del Presidente del Consiglio, che pubblicizza l'iniziativa, in cui campeggiano le foto di cinque dittatori (benissimo, anche se Bin Laden tutt'al più è un potenziale dittatore), ma manca il personaggio che sarebbe stato più logico trovarci, visto che siamo in Italia: Benito Mussolini.
Dunque, secondo Forza Italia, gli italiani quando pensano a una dittatura hanno ben in mente Fidel Castro o Saddam Hussein, ma non li sfiora minimamente il pensiero (o il ricordo...) del ventennio fascista!
Un segno rivelatore dei tempi che viviamo. Piccolo quanto si vuole, ma non trascurabile.
4 novembre
Il bue dice cornuto all'asino.
Il lugubre regime teocratico dell'Iran se la prende con l'Italia perché un giornale ha osato organizzare una pacifica manifestazione di protesta contro le affermazioni pro annientamento di Israele del presidente iraniano (eletto a grande maggioranza) dal nome impronunciabile e dalla solita logica ferma al medio evo.
Hanno inscenato una contro-manifestazione dinanzi alla nostra ambasciata a Teheran; dicono che Edoardo Agnelli non si uccise ma fu ucciso perché in procinto di convertirsi all'Islam; fanno velate minacce contro l'incolumità del personale della nostra rappresentanza diplomatica, continuando a celebrare la "presa" dell'ambasciata americana di venticinque anni or sono come qualcosa di cui andare orgogliosi, invece di vergognarsene; naturalmente, vogliono l'atomica; vestono di nero, come il petrolio di cui sono ricchi e come il buio di cui è portatrice la loro sottocultura.
Disprezzo profondamente questa gente.
26 ottobre
C'è una grande città dove il sindaco viene messo sotto accusa da molti - ivi compresi settori della sua stessa maggioranza; preti e mangiapreti - perché si è intestardito in un'idea assolutamente eversiva nell'Italia di oggi: far rispettare le leggi.
Nel nostro paese le leggi sono un'opinione, un punto di vista. Uno può decidere di adeguarvisi oppure no, nessuno può avere la pretesa di imporle.
Quel sindaco ha tutta la mia solidarietà, ma la sua - temo - è una guerra persa in partenza.
La legalità è fuorilegge da un pezzo.
19 ottobre
Un processo per "crimini contro l'umanità", come quello che si sta svolgendo nei confronti dell'ex dittatore iracheno Saddam Hussein, può essere interpretato - non senza qualche ragione - come un non senso giuridico, la contraddittoria affermazione di giustizia dei vincitori in danno dei vinti.
Eppure ritengo, al di là delle asserzioni di principio, che in casi simili la celebrazione di un processo, se non si riduce davvero solo ad una farsa, sia di per sé la più giusta e utile forma di punizione, tale da prescindere o scavalcare, in qualche modo, l'irrogazione della (inevitabile) pena.
Perché consente di mettere lucidamente a nudo, di "certificare" - e, quindi, consegnare alla storia - la memoria di misfatti ai quali, chi li ha commessi, contrappone il paravento della ragion di Stato, il fumo mistificatorio delle cause di forza maggiore, cercando almeno di consegnarsi con il beneficio del dubbio alla valutazione delle future generazioni.
L'autopsia di un regime è l'unica arma ragionevole contro le sue riletture di parte.
10 ottobre
Questi giovani rampolli del capitalismo italiano, con nomi da cartoon e padri scrittori che discettano in tv di gioventù bruciata, che hanno fatto (finta di fare) gli operai prima di sedere in consiglio di amministrazione, queste giovani promesse del nulla iper remunerato.
Poi finiscono in prognosi riservata per un cocktail di stupefacenti, e ti accorgi che c'è proprio qualcosa che non quadra nella loro ansia di apparire diversi, il loro appeal sa di vecchio e di marcio dietro la maschera, di trito e ritrito, e il mondo è davvero come lo vedevi descritto in certi film che sembravano forzati e prevenuti.
L'originalità lasciamola a quelli che hanno imparato l'arte di arrangiarsi.
3 ottobre
Dissolvenza.
A volte la vita somiglia davvero a un film. Si esaurisce una fase, si consuma un contesto (una "scena"), e, senza traumi, senza tagli netti o repentini cambi di rotta, ci si ritrova a recitare una diversa parte del copione, proprio come dopo una lenta dissolvenza cinematografica.
È tutto così semplice. A volte.
24 settembre
Niente si distrugge, tutto si trasforma. Specialmente le idee.
13 settembre
Come dare torto al buon Beppe Grillo quando si scaglia contro la legge anti-intercettazioni appena varata dal governo?
È stupefacente la pretesa di questo gruppo dirigente di far apparire comuni a tutti preoccupazioni ed allarmismi che in realtà sono di pochissimi.
D'altra parte, il terreno, in questo campo, era stato già abbondantemente seminato dal malefico feticcio della privacy, che ormai da qualche anno ha i suoi convinti adoratori anche nel nostro paese, ed in nome del quale si stanno compiendo abomini di varia natura.
Il meccanismo, sempre lo stesso, consiste nell'imporre preoccupazioni che nessuno aveva e complicare inutilmente la vita delle persone: gli italiani (onesti) non hanno mai avuto l'incubo di sentirsi sorvegliati, scrutati, esposti al pubblico ludibrio nelle loro occupazioni quotidiane, e, se è per questo, sono pronti ad andare in tv a parlare delle loro faccende più intime se solo gli fai baluginare davanti agli occhi la luce perversa di un microfono.
Personalmente, non avrei nulla in contrario persino ad eliminare la segretezza del voto, che al giorno d'oggi mi pare una tutela anacronistica e persino controproducente.
Quelli che fanno carriera siano tenuti almeno a rendere pubblici i nomi dei loro padrini politici...
5 settembre
È stata un'estate talmente funestata da disgrazie - attentati, incidenti aerei, l'uragano Katrina che ha flagellato il sud est degli Stati Uniti - che sarebbe davvero paradossale definirla "bella stagione".
D'altronde, il concetto di bella o brutta stagione è diventato obsoleto. Non regge più, al pari di tanti altri luoghi comuni divenuti quasi politically uncorrect.
E la "sospensione feriale", vale, ormai, soltanto per i tribunali. La vita, nel bene e nel male, d'estate non si ferma. Qualche volta, addirittura, accelera.
(Divertente il tempo da un po' di giorni a questa parte, con due stagioni nell'arco di ventiquattr'ore: la mattina è estate, dal pomeriggio autunno inoltrato.)
29 agosto
Anche quest'anno è ricominciato il campionato berlusconiano di calcio.
Le televisioni del Presidente del Consiglio si sono assicurate - naturalmente - l'esclusiva per informare per primi gli italiani sui risultati delle partite disputate dalle squadre iscritte al tradizionale torneo, tra le quali spicca - naturalmente - la squadra del Presidente del Consiglio, il cui vice presidente è - naturalmente - anche il presidente della Lega Calcio.
Il figlio del Presidente del Consiglio, che è - naturalmente - il vice presidente delle televisioni del Presidente del Consiglio, si è dichiarato - naturalmente - molto soddisfatto.
18 agosto
Agli assassini non occorre più neanche il movente.
Se fossi un criminologo proverei ad interrogarmi su quello che sembra un fenomeno sempre più tristemente tipico dei nostri tempi: gli omicidi senza movente.
Ormai si uccide anche così, a caso, tanto per fare qualcosa. Gettando un masso dal cavalcavia di un'autostrada, o pugnalando a morte un anziano prete pacifista.
Casomai, ripensandoci, una qualche motivazione la si trova successivamente: all'inquirente che ti incalza e ti chiede (e si chiede) perché, una risposta bisogna pur darla, altrimenti domani cosa scriveranno i giornali?
10 agosto
Notte di stelle cadenti: esprimerò un desiderio, desiderando che non si sciupi, che resti tale.
28 luglio
Prima sciocchezza: il terrorismo non cambierà le nostre abitudini. Se è per questo sta facendo di peggio, sta cambiando il nostro modo di considerare le nostre normali abitudini.
Seconda sciocchezza: il terrorismo non vincerà. Per ora sta vincendo. I terroristi vincono uccidendo e seminando orrore, ed è quello che hanno dimostrato di poter fare indisturbati.
Gli stati democratici non sanno come contrastare seriamente questo flagello e stanno - temo - avviandosi verso una soluzione "all'italiana": loro ci ammazzano, ma vuoi mettere la soddisfazione di stare dalla parte del giusto? Prima o poi tratteremo la resa (nostra) con qualche legge pro pentiti, o altre stronzate simili, e quelli finalmente appenderanno il kamikaze al chiodo.
Renato Curcio fa l'editore, Osama potrebbe aprire un network televisivo (si sa, i tempi cambiano).
19 luglio
Nell'antica Roma, precipitazioni zero. Si è mai visto in un film, o in un dipinto dell'epoca, un antico romano sotto l'ombrello? (o con il più rudimentale corrispettivo dell'ombrello che gli antichi romani - popolo evoluto - avrebbero sicuramente inventato se solo nell'antica Roma avesse piovuto almeno una volta)? Si è mai vista una corsa delle bighe sotto la pioggia? O i gladiatori scendere nell'arena sotto il nevischio?
Pensierini estivi tanto per ingannare l'afa (e le scadenze fiscali).
8 luglio
La guerra dei mondi - quella vera - fa segnare un altro punto in favore delle forze del Male: stavolta è toccato a Londra subire l'assalto dei terroristi islamici, con diverse e devastanti deflagrazioni su bus e metropolitana.
Il terzo "undici settembre" colpisce ancora una volta l'Europa. Ma era tutto previsto, soprattutto l'incapacità dell'Occidente a reagire a questo gioco al massacro.
foto: Corriere della Sera
3 luglio
Visto "La guerra dei mondi", remake dell'omonima pellicola degli anni cinquanta.
Alieni da sempre tra noi, con auto in garage sotterraneo abusivo, ciucciano il sangue ai poveri terrestri (anzi, ai terrestri poveri: sarà un caso, ma alla fine del film la famiglia ricco-borghese della ex moglie del protagonista non ha un capello fuori posto. Metafora del capitalismo in chiave cripto-fantascientifica?), finché sul più bello (brutto) non li frega un banale raffreddore.
Il film è tutto qua, ma Spielberg è sempre bravissimo a gestire i grandi set corali, e poi andare al cinema sta diventando un piacere alieno, di per sé inquietante.
25 giugno
Non ho ancora capito se il ministro leghista Calderoli propone la castrazione chimica di tutti gli stupratori, degli immigrati clandestini stupratori, degli immigrati clandestini tout court...
19 giugno
Stare al mondo senza appartenergli.
13 giugno
Oscurantismo cattolico batte sicumera laico-femminista 75 a 25.
Anziché ricorrere ai referendum, non sarebbe stato più saggio attendere l'anno venturo ed eventualmente modificare la legge sulla fecondazione medicalmente assistita in sede parlamentare, in forza del possibile cambio di maggioranza alle prossime elezioni politiche?
In Italia il buon senso trionfa raramente.
2 giugno
Francesi e olandesi hanno bocciato - tramite referendum - il trattato costituzionale europeo.
Il paradosso di questa inedita entità sovranazionale che è l'UE sta nell'assoluta indeterminatezza, passo dopo passo, del suo progressivo realizzarsi (o non realizzarsi, come in questo caso), il che costituisce, ad un tempo, la sua debolezza e la sua forza.
Quando l'Europa si pone all'attenzione dei suoi popoli non come mera prospettiva futuribile, ma come concretizzazione ormai giunta a compimento, quanto meno parziale, scatta una sorta di istinto di conservazione che frena ogni entusiasmo e decreta inesorabili battute d'arresto. D'altronde, sono certo che anche la moneta unica sarebbe stata rifiutata, se fosse stata messa ai voti (popolari).
Il processo d'integrazione è condannato a svilupparsi quasi di nascosto, restando ancora a lungo una creatura dalle sembianze poco definite, per non rischiare di finire ucciso nella culla.
27 maggio
Madri dilettanti che uccidono figli neonati; primi caldi e ultimi fuochi nella logica del declino; politici che mangiano pane e cicoria, ma loro almeno quella; prezzi in rialzo, menti in ribasso, indecenze stabili.
E soprattutto, nessuno che si accontenti di essere ciò che è.
Sono giorni così. Palla lunga e pedalare.
17 maggio
Nessuno sa - nemmeno lui stesso - chi sia quel giovane smemorato che in Inghilterra hanno ribattezzato Piano Man per le sue mirabili capacità di pianista.
Siccome la vita non è un film, alla fine questa storia avrà un epilogo scontato e rassicurante: prima o poi qualche parente o amico lo riconoscerà nelle immagini trasmesse dalla tv, e lui tornerà, con i suoi incubi ed i suoi fantasmi, nell'anonimato di una vita qualunque.
Però mi piace immaginare che invece sparisca nel nulla come dal nulla è venuto alla ribalta, lasciandosi dietro un alone di insuperabile mistero, ed il fascino enigmatico della sua musica come un ammonimento poetico e struggente.
Che la sua fuga dal mondo - se questa è la causa della sua amnesia - si compia per davvero e fino in fondo, portando con sé, celato alla curiosità del mondo medesimo, il segreto della sua irriducibile incomunicabilità con i suoi simili.
Almeno lui, almeno per una volta.
11 maggio
Dato che ognuno di noi è tante persone in una, tante maschere, tante sfumature di colore, tanti pensieri in contraddizione, tanti rovesci della stessa medaglia, occorrerebbe inventare un dispositivo capace di metterci sulla stessa lunghezza d'onda allo stesso tempo, o almeno di avvertirci quando l'altro è in sintonia con noi, è ciò che sappiamo riconoscere per ciò che sentiamo in quel momento.
Perché siamo sei miliardi moltiplicati all'infinito.
2 maggio
L'esercizio del perdono è la sola pratica contro natura ammessa dalla Chiesa.
25 aprile
Se è per questo, abbiamo un nuovo papa (Benedetto XVI),che parla con l'accento delle Sturmtruppen, ed un nuovo governo (Silvio II), che parla con gli accenti di sempre.
Se è per questo, in Spagna gli omosessuali potranno sposarsi (ma non necessariamente a una certa età), e in America i bambini di cinque anni finiscono in manette (ma non necessariamente i torturatori di Abu Ghraib).
Il problema non è se un altro mondo sia o meno possibile. Il problema è che un altro mondo è indispensabile.
16 aprile
Anche assolvere un colpevole è un errore giudiziario.
6 aprile
La facciamo una legge per cui i politici, o aspiranti tali, che dicono "le problematiche" vengono immediatamente messi al muro e fucilati all'istante, e i loro resti seppelliti in terra sconsacrata e le loro case date alle fiamme?
La facciamo? Eh?
2 aprile
Quando Carol Wojtyla salì al soglio pontificio avevo quattordici anni. Alla vigilia del mio quarantunesimo compleanno, posso dire che con questo Papa se ne va un pezzo di Storia.
Davvero non v'è dubbio che quest'uomo abbia contribuito a determinare il cammino recente dell'umanità, segnatamente riguardo al tracollo dei regimi comunisti dell'Est europeo.
E tutto ciò grazie alla forza del simbolo, a cui era stato in un certo senso predestinato, e che ha saputo così immensamente incarnare.
Senza mai ricorrere ad autentiche innovazioni dottrinali (ma, da questo punto di vista, nessun pontefice ha diritto, per così dire, all'originalità: tutto ciò che fa o dice non può sconfinare dal solco spesso angusto dei princìpi del magistero cristiano, tracciato da due millenni e per definizione immutabile), Wojtyla ha saputo mettere se stesso a disposizione dell'idea di sé che tutti avrebbero voluto rappresentasse, e che effettivamente ha rappresentato.
In questo quadro, persino l'attentato del 1981 si è rivelato funzionale al nobilissimo scopo: l'uomo venuto "da molto lontano", il Pastore che la Provvidenza aveva voluto a guidare il mondo verso orizzonti finalmente nuovi, salvato dalla Provvidenza medesima quando era sul punto di cadere per mano dei suoi nemici.
Sembra mito e invece, a suo modo, è Storia.
O Storia che si fa mito.
foto: Corriere della Sera
27 marzo
Vive di notizie meste la Pasqua marzolina del 2005: papi sofferenti, regnanti da operetta in fin di vita, l'eutanasia di una giovane donna americana in coma da quindici anni che diventa un caso nazionale ed internazionale.
La morte naturale che si appropria di uno spazio quasi sempre occupato, nelle cronache, dalla morte violenta.
Ma è nell'ordine delle cose rifiutarsi di accettare fino in fondo l'ineluttabile. Che è poi il senso stesso di questa ricorrenza.
20 marzo
Sono passati cinque anni. Cinque anni da quando ci chiedevamo che estate sarebbe stata, e quali parole da cercare per scacciare insieme il pensiero della morte che no, non ci avrebbe riguardato, non ancora. Perché la morte non s'impara.
Sono passati cinque anni, ma ogni singolo giorno non è mai passato.
14 marzo
La monogamia è la forma più diffusa di perversione.
6 marzo
Con cadenza regolare, accade qualcosa che ci riporta a parlare dell'Iraq, che accende nuove polemiche su quello che sta avvenendo in quel martoriato paese e sulla guerra senza fine voluta dagli americani.
Capita, da ultimo, che l'ennesimo ostaggio italiano - la giornalista Giuliana Sgrena - venga rilasciata dopo il pagamento di un riscatto, ma, sulla strada dell'aeroporto, finisca sotto i colpi di una pattuglia dell'U.S. Army. Ci rimette la pelle l'agente dei nostri servizi segreti che aveva condotto le trattative per la liberazione.
La cosa terribile di quella realtà è che ormai non si sa più cosa pensare: nel caso specifico, tutte le possibilità sono aperte, anche le più ardite appaiono comunque verosimili.
Io propenderei per un mero (e drammatico) errore, quel "fuoco amico" a cui i soldati dell'ex superpotenza americana sembrano particolarmente avvezzi.
Ma è proprio in circostanze come queste che "l'amico americano" si fa lontanissimo e sfuggente.
È già successo in passato: quando i cowboys fanno qualche cazzata in territorio o, comunque, in danno dei loro alleati, non pagano mai; tutte le inchieste che li riguardano finiscono immancabilmente con un "tarallucci e vino"in salsa yankee.
Andrà così anche stavolta.
dal Corriere della Sera
1 marzo
A chi importa più se muore un poeta, anche se è un poeta grande come Mario Luzi?
Oggi la poesia è una lingua straniera, l'indecifrabile linguaggio da iniziati che accomuna i pochi superstiti di un mondo di emozioni fuori dal tempo che di fatto non ha più diritto di cittadinanza.
Mi onoro di riportare una sua lirica (l'ultima, scritta poche ore prima della morte).
Il termine, la vetta
di quella scoscesa serpentina
ecco, si approssimava,
ormai era vicina,
ne davano un chiaro avvertimento
i magri rimasugli
di una tappa pellegrina
su alla celestiale cima.
Poco sopra
alla vista
che spazio si sarebbe aperto
dal culmine raggiunto...
immaginarlo
già era beatitudine
concessa
più che al suo desiderio al suo tormento.
Sì, l' immensità, la luce
ma quiete vera ci sarebbe stata?
Lì avrebbe la sua impresa
avuto il luminoso assolvimento
da se stessa nella trasparente spera
o nasceva una nuova impossibile scalata...
Questo temeva, questo desiderava.
19 febbraio
Somiglia alla luce bianca degli ospedali o dei grandi magazzini questa porzione di tempo, in balia di un mondo che ancora non ha deciso che cosa fare da grande e la spietata ineludibilità delle nostre certezze negative.
In questa luce ipnotica osserviamo quello che ci fanno osservare, calati in mille verità modificate col Photoshop, a cui ci siamo a tal punto assuefatti da cominciare a non crederci più.
Ci resta solo il gusto del paradosso per interpretare questa realtà.
11 febbraio
L'Unione. Lunione. L'Uni-one (L'Uni-uàn). Lunionè. Lun-ione. Lu-nione.
Aaahh!!!!!
2 febbraio
I terroristi non hanno dissuaso gli iracheni dall'andare a votare in massa nelle loro prime elezioni libere (più o meno...), e questa è senz'altro una buona notizia.
Qui da noi, invece, c'è il rischio che sarà necessario ricorrere a misure drastiche per costringere gli italiani ad andare a votare, considerando il livello davvero mediocre della nostra attuale classe dirigente, ed aspirante tale.
Tutto il mondo è paese.
22 gennaio
Volere è potere, ma un po' di culo non guasta.
15 gennaio - diario in aula
A differenza di quella penale, la giustizia civile quasi mai fa notizia. Eppure, è proprio quest'ultima che, prima o poi, coinvolge un po' tutti: per ragioni grandi o modeste, a ciascuno di noi è capitato o capiterà di ricorrere ad un giudizio in sede civile per veder affermati i propri diritti.
La nuova legge finanziaria ha previsto, a partire dall'inizio dell'anno, cospicui incrementi del cosiddetto contributo unificato, cioè, in sostanza, delle tasse da pagare allo Stato per intraprendere una causa.
È un modo per contribuire ad allontanare i cittadini dal troppo spesso incomprensibile meccanismo della giustizia, tanto più che il "servizio" offerto in cambio è a dir poco lento e farraginoso.
Capita che i problemi dei più, ai più, interessino meno.
8 gennaio
Che pena vederti ridotta così, accudire quei bambini di cui banalmente vai orgogliosa, irretita dai tuoi mille impegni di donna in anonima carriera, lo splendore e l'esuberanza della tua fisicità che ancora saprebbe stordire se non fosse repressa in quella maschera di buone maniere e tailleur costosi quanto scostanti, autentici burqa borghesi.
Che pena vederti così, ridotta a moglie ordinaria, a madre dai troppi compromessi, ad esempio di virtù post-femministe, professionista del fulgido degrado da middle-class; se solo avessi avuto la forza di disattendere i percorsi precostituiti - le porte dell'inferno quotidiano che inesorabili si aprivano anche per te - e avessi seguito l'istinto del tuo corpo da esibire, da bramare, a cui ambire, l'avessi assecondato nel suo travolgente bisogno di affermazione, oggi - chissà - ricchissima call-girl, pornostar da copertina, puttana di lusso, modella per artisti malintenzionati ma senza pregiudizi (modello di te stessa) o, al limite, presenza opportunamente muta ma ammaliante in uno spettacolo televisivo di qualche successo, avresti ancora di che sognare, e di che far sognare...
1 gennaio
Talvolta tocca agli uomini provare a porre rimedio agli errori di Dio.
foto: Repubblica