2004
31 dicembre
L'anno si chiude dopo averci fatto conoscere una nuova parola di cui non sentivamo la mancanza: tsunami. Significa, in sostanza, onda assassina, che - come nei peggiori b-movie che diventano realtà - ha mietuto centinaia di migliaia di vittime nel sud est asiatico.
Rinomati luoghi di villeggiatura trasformatisi, nel giro di pochi minuti, in un inferno di morte e disperazione; intere popolazioni, già stremate dalla miseria, annichilite da questa ecatombe.
Per il resto, mi pare che il tempo corra sempre più veloce, ed anche questi bilanci di fine anno cominciano a diventare un'operazione vieppiù inutile, giacché il senso di precarietà non risparmia più nulla.
Però quest'anno ho vissuto cambiamenti importanti, e così pure persone che mi sono vicine.
Si trovano ancora speranze, vecchie e nuove, in fondo alle tasche, solo a rivoltarle un po'.
Indispensabili auguri.
24 dicembre
Anche quest'anno è già Natale da un mese a questa parte, da quando l'opulenza consumistica ha preso ad assediarci, sfavillando di luci e vetrine, adescandoci di spot, rendendosi ineludibile dietro le espressioni di disinteresse che sono una finta.
Tutto come al solito, come in un programma televisivo ormai rodato e di successo.
Assomigliamo sempre di più a coloro che diciamo di detestare, ci compiaciamo degli stessi difetti, sbandieriamo le stesse presunte virtù.
Intanto, dall'altra parte del mondo, le feste, qualunque esse siano, hanno il sapore rancido del cibo stantio, l'olezzo ipocrita degli avanzi.
È Natale, siamo tutti più buoni. Ma mai abbastanza.
13 dicembre
Il progresso è un'esigenza primordiale.
2 dicembre - diario in aula
Non mi sembra scandalosa la riforma dell'ordinamento giudiziario appena approvata dal Parlamento.
Di per sé, la cosiddetta separazione delle funzioni (tra P.M. e giudicanti) era addirittura auspicabile, anche se desta qualche inquietudine la possibilità che il Ministro della Giustizia possa promuovere azioni disciplinari nei confronti dei magistrati, o che - il diavolo, e non solo Dio, si nasconde nei particolari - solo al procuratore capo sarà consentito di intrattenere rapporti diretti con la stampa, mentre i suoi sostituti dovranno tenere la bocca chiusa.
In ogni caso, il vero scandalo è che questa riforma non incide in alcun modo sui problemi veri e più urgenti che interessano il settore.
I processi infiniti, le storture di un malinteso garantismo e quelle connesse alla riproposizione di schemi inquisitori perfino più inutili che iniqui, il contenzioso civile ridotto spesso ad una palude...
La legge è uguale per tutti, la giustizia no.
24 novembre
Mi godo quest'atmosfera da pericolo scampato e annuso l'aria per cercare di individuare una scia da seguire. Il sollievo talvolta lascia esausti e sgomenti quasi quanto un male patito.
Ma il sapore è dolce; i colori, intorno, sono quelli di un mattino quieto; il vento è appena una brezza.
Siamo cani senza collare in una prateria sconfinata.
12 novembre
È morto Arafat, il terrorista che vinse il premio Nobel per la pace o, se si preferisce, il presidente di una nazione senza terra che viveva ormai segregato in una porzione di territorio da cui non poteva allontanarsi (se non per andare a morire in Francia).
Dicono, anche molti dei suoi estimatori, che la sua dipartita avrà effetti positivi sul processo di pace in Medio Oriente (da cui dipendono le sorti della sicurezza internazionale molto più che dalle corazzate di Bush).
Questo è il mondo dei paradossi.
foto: Repubblica
3 novembre
Gli U.S.A. rieleggono Bush presidente, a discapito dello sfidante democratico Kerry.
L'ex superpotenza americana conferma di credere nelle soluzioni semplici per affrontare problemi complessi, anche quando quelle soluzioni come tali vengono spacciate, ma basta poco poco grattare la superficie per capire che rappresentano addirittura uno sviamento dal problema - come nel caso dell'aggressione all'Iraq rispetto alla lotta al terrorismo internazionale.
Comunque, George W. Bush, uomo mediocre, poco colto, furbo ma non intelligente, bugiardo all'occorrenza, forte più che altro dei suoi soldi, incarna perfettamente lo spirito dell'America di oggi.
foto: Repubblica
29 ottobre
Le immagini della cerimonia per la firma della Costituzione europea, oggi a Roma, fanno bene al cuore.
Di questi tempi, oscenamente caratterizzati dalle ombre macabre dei cultori della violenza e del più delirante fanatismo ideologico, vedere gli abiti blu ed i sorrisi di circostanza - altrimenti scontati e un po' noiosi - dei capi di Stato e di Governo delle democrazie europee (che, in molti casi, tali non sono sempre state...) riuniti per un'occasione a suo modo storica - di pace e di progresso, concretamente - è un piccolo antidoto da vivere con compiacimento.
La civiltà va avanti, malgrado tutto. Sono contento di esserne testimone.
17 ottobre
Ti fermi un attimo a riflettere, a cercare un punto di equilibrio - ammesso che ciò sia auspicabile - tra le sensazioni contrastanti, le emozioni contraddittorie che hai vissuto nelle ultime settimane, come carte da gioco sparpagliate sul pavimento.
Soprattutto, vorresti capire se sei il viaggiatore che sale o che scende dal treno, anche se non sei nemmeno sicuro che il treno sia quello giusto.
Quasi istintivamente alzi lo sguardo ad osservare le nuvole, il loro disegno bizzarro e triste, e per ora sospendi il giudizio, ti accontenti di avere almeno delle domande.
9 ottobre
Non ho più molto tempo, ormai, per ascoltare la radio, ma ogni volta che mi capita è quasi sempre una delusione.
Un tempo le radio ti consentivano di andare alla scoperta di canzoni, autori o, addirittura, generi che non avevano altrimenti possibilità di farsi apprezzare; oggi le "scalette" le decidono per lo più le case discografiche, che impongono le novità del momento sulla base di strategie puramente commerciali.
Magari sono io che capito sempre negli orari sbagliati (o ascolto le emittenti sbagliate), ma le radio "libere", come si chiamavano una volta, non lo sono più tanto.
Auguri al mio amico Dom, che domani si sposa: questa pagina del diario è dedicata a lui. E a Carla, naturalmente.
1 ottobre
Il problema dei pacifisti è che amano i nemici (o presunti tali) almeno tanto quanto odiano gli amici (o presunti tali).
22 settembre
È il potenziale bellico delle loro idee che è pari a zero.
15 settembre
Che dire? Qualcosa di positivo sembra muoversi nel mondo "altro", quello che è - direttamente o indirettamente - terreno di coltura dei sanguinari militanti del terrorismo islamico; e quello di casa nostra, che, anche di fronte all'orrore più assoluto, è sempre incline a correggere il proprio giudizio negativo con punte di più o meno marcato giustificazionismo fuori luogo.
Leggo che la sinistra s'interroga.
Peccato che non trovi (quasi) mai le risposte giuste.
6 settembre
Appunti di fine estate: il Male si è materializzato in un paesino sconosciuto della Russia caucasica chiamato Beslan, ed ha compiuto una strage di bambini; il caldo non è stato soffocante; il solitario mitomane che ogni sera veniva ad assillare, con la sua voce petulante, i frequentatori delle panchine sotto il mio balcone, ha raccontato vicende a cui nessuno ha fatto finta di non credere; gli incendi hanno distrutto ettari di bosco; è stato captato un segnale radio dallo spazio profondo che potrebbe essere opera di un'intelligenza aliena.
Resta il fatto che tra cinque miliardi di anni il sole esploderà, ed io non ho ancora deciso cosa farò da grande.
1 settembre
In Iraq i soliti terroristi sequestrano, minacciandoli di morte, due giornalisti francesi, e il mondo musulmano si mobilita, a diversi livelli, in loro difesa: appelli di leader politici e religiosi, manifestazioni popolari a Parigi in cui arabi e francesi sfilano a braccetto, prese di posizione in favore dell'immediata liberazione da parte della stessa Lega Araba.
Tale mobilitazione, che, ahimè, non si è vista in occasione di altri sequestri, compresi quelli dei cittadini italiani, è dovuta al fatto che la Francia viene percepita come un paese "amico" dell'Iraq, perché non ha partecipato e non ha dato il suo appoggio alle operazioni militari in quel paese.
È una logica aberrante, che distingue il valore della vita di civili inermi in considerazione del paese di provenienza, molto più inquietante e preoccupante, in un certo senso, degli atti terroristici in sé.
Ma, mi sembra, nessuno ci fa caso.
22 agosto
Dopo il vento di ieri, stamattina il cielo è così terso da sembrare finto.
Respiro la luce vivida del nuovo giorno, e soltanto in essa vorrei ritrovare me stesso.
15 agosto
Mi riferiscono che durante un'importante funzione religiosa - in occasione delle festività ferragostane - l'Abate di Montecassino abbia invitato i fedeli a pregare - oltre che per i poveri, gli ammalati e quant'altro - per il Governatore della Banca d'Italia, Antonio Fazio.
Orbene, che il suddetto prelato, messi da parte gli esercizi spirituali, sia incline a frequentare potenti e potentucoli (locali e non), a celebrare matrimoni di figli di papà, a caldeggiare la provvidenziale collocazione nel mondo del lavoro di rampolli dalle amicizie giuste, è cosa risaputa.
Che sia arrivato al punto di ostentare con tanta disinvoltura la propria concupiscenza per il Potere, approfittando persino dei riti religiosi, è - come dire? - un imprevedibile "salto di qualità".
Ma non fu proprio Gesù a scacciare i mercanti dal Tempio?
9 agosto
Il buio è il futuro che si nasconde.
1 agosto
Mi intriga, talvolta, pensare a quale sarebbe la mia vita se nel corso di essa - a certi "incroci" decisivi - avessi fatto scelte diverse.
Per chi, come me, è convinto che non ci sia nessun disegno precostituito, nessun destino a dettare la strada obbligata, non c'è che da sbizzarrirsi.
Vero è, d'altronde, che certe scelte ci appaiono, a volte, inevitabili, frutto più di circostanze stringenti ed ineludibili che di libero arbitrio.
Ma è davvero così? O è la nostra volontà che, magari, si arrende, in certi frangenti, troppo facilmente?
Comunque sia, è avvilente ed entusiasmante al tempo stesso considerare come l'emozione o la convinzione di un momento possano condizionare tutta un'esistenza.
Esercizio affascinante quanto inutile: ma in certe sere d'estate, quando l'afa non è così opprimente da accecare i pensieri, e l'indolente atmosfera vacanziera ti affranca da impegni pressanti per l'immediato futuro, ci può anche stare.
26 luglio - diario in aula
Le principali tipologie di clienti degli avvocati sono tre: gli eternamente grati, gli eternamente ingrati, gli eternamente diffidenti.
Gli eternamente grati, un'esigua ma significativa minoranza, sono quelli a cui la giustizia riserva - spesso a torto, qualche volta a ragione - una lieta sorpresa. Risarcimenti sproporzionati, assoluzioni inaspettate, per loro tu sei quello che li ha fatti vincere alla lotteria, Clarence piovuto dal cielo a mostrargli che la vita è meravigliosa mentre, ormai rassegnati, stavano per buttarsi giù dal ponte. Presi dall'entusiasmo, ti attribuiscono anche meriti che non hai, e sotto sotto sperano di incappare in nuove vicissitudini giudiziarie per far di nuovo ricorso alle tue doti straordinarie.
Gli eternamente ingrati sono convinti che tutto gli sia dovuto. La giustizia gli appare come un meccanismo inutilmente contorto, finalizzato a giungere all'unica conclusione possibile: loro hanno sempre ragione, tutti gli altri torto. Non capiscono cosa cazzo ci sia da provare, da dimostrare... Perciò un avvocato è solo una complicazione in più, se il mondo fosse perfetto non ce ne sarebbe bisogno, come non ci sarebbe bisogno di giudici e di tribunali, perché sarebbe semplicemente ovvio che le cose stavano come dicevano loro.
Ed infatti gli sembra inverosimile che per arrivare a tale lapalissiana verità (o, quel che è peggio, per non arrivarci) debbano perfino pagarti la parcella.
Gli eternamente diffidenti, infine, hanno un avversario che non ti aspetti: il loro stesso avvocato. Perché gli avvocati sono tutti una massa di imbroglioni, farabutti, fannulloni, parassiti che speculano sulle disgrazie altrui per arricchirsi senza nemmeno lavorare per davvero.
Vogliono essere messi al corrente di tutto (ma raramente ci capiscono qualcosa), controllare tutto, e ti guardano con un misto di disprezzo ed angosciosa sopportazione.
Se vincono una causa (se gliela fai vincere), non si godono affatto la meritata (o immeritata) vittoria, ma rimuginano su quanto di meglio e di più avrebbero potuto ottenere se tu non li avessi fregati al momento di presentargli "il conto". Che non è mai un equo compenso, ma un autentico furto.
Se facessero gli avvocati, contribuirebbero ad ingrossare - c'è da scommetterci - le fila di quanti, tra questi, sono veramente imbroglioni, farabutti, fannulloni, parassiti che speculano sulle disgrazie altrui per arricchirsi senza nemmeno lavorare per davvero...
10 luglio
Mi fanno male le mani. Sono stanco. Ho lavorato sodo per costruire - in senso letterale - qualcosa di nuovo nella mia vita.
La stanchezza fisica è diversa da quella intellettuale: è più diretta ed appagante, induce all'ottimismo.
Perciò, 'fanculo agli uccelli del malaugurio, alle cornacchie con la erre moscia, ai gufi dell'altroieri.
Avanti così!
3 luglio
Il ministro dell'Economia si è dimesso, accusato dai suoi stessi alleati di Governo di aver "truccato"i conti pubblici.
I risultati elettorali, a volte, hanno lo stupefacente potere di far aprire, improvvisamente, anche gli occhi più chiusi: quando si dice i miracoli della politica...
20 giugno
Pensierino democratico: non potrei mai rinunciare alla tua libertà.
14 giugno
Non ha stravinto e non ha straperso nessuno in queste elezioni europee 2004. Nel centrodestra, nel suo complesso, una flessione più o meno marcata (a seconda dei punti di vista) ma nessuna débâcle; nel centrosinistra vince - anche se non convince - la lista moderata del progressismo dalla faccia più presentabile.
È già qualcosa.
«L'ho sempre detto e lo ripeto: l'estremismo non è compatibile con il governo di una democrazia. Nella politica italiana l'ostacolo di una sinistra massimalista c'è sempre stato e adesso abbiamo la conferma che c'è ancora. Dunque non ci sarebbe in sé niente di strano nel fatto che Bertinotti andasse all'opposizione, l'estremismo può stare all'opposizione. Se un grande vizio della prima Repubblica è stato, come sappiamo, quello della conventio ad excludendum nei confronti dei comunisti, non si vede perché questa conventio non debba valere anche per la seconda. Anzi, dovrebbe essere semmai una conventio aggravata, perché se allora qualcuno poteva nutrire illusioni sul sistema sovietico, che era ancora in piedi, oggi che il comunismo è fallito si dovrebbe esigere l'esclusione dei comunisti. È una contraddizione tremenda, insostenibile, quella di essere comunisti e fare parte della maggioranza di governo».
(L'Unità, 9 ottobre 1997, intervista a Norberto Bobbio a cura di Giancarlo Bosetti).
4 giugno
Sublime ritrovo di fulgide intelligenze, oggi a Roma: il Presidente più inetto nella storia dell'ex superpotenza americana, il Pinocchio-Presidente del Consiglio italiano, e naturalmente - in piazza, a protestare - la sinistra cogliona, quella sempre pronta a solidarizzare con qualunque nemico, anche il più ignobile, purché sia nemico dei propri nemici (gli U.S.A., tanto per non perdere l'abitudine).
Da questo coacervo di menti illuminate, statisti di livello bonsai e rivoluzionari d'accatto, uno si difende come può: spegne la tv, la radio, tralascia i giornali; si chiude in casa in compagnia di un buon libro.
Verranno tempi migliori. Forse.
foto: Repubblica
30 maggio
Ci sono momenti di iperpercezione che ci fanno capire da un dettaglio, da un particolare secondario ma significativo ciò a cui la riflessione può contribuire a dare sostanza, ma a cui da sola non saprebbe giungere.
L'istinto - se anche questa ne è una componente - non è affatto in contraddizione con l'elaborazione intellettuale, ma ne è addirittura un presupposto.
Il problema è che siamo circondati da presunti intellettuali che dell'istinto diffidano, o semplicemente non attingono da esso perché ne sono scarsamente dotati.
L'intuizione del banale, sbandierata come una verità originale e lungimirante, è una triste peculiarità dei nostri tempi.
23 maggio
C'è comunque bisogno di un briciolo di speranza per potersi abbandonare alla disperazione.
15 maggio
L'occidente s'indigna di fronte alle torture perpetrate, in alcuni casi, dai soldati statunitensi ai danni dei prigionieri di guerra iracheni (ulteriore segno, anche questo, dell'inesorabile declino dell'ex superpotenza americana), ma il mondo islamico non sembra indignarsi affatto - quando non se ne compiace più o meno velatamente - se nel frattempo qualche inerme ostaggio americano viene decapitato in video in nome di Allah.
Balordamente presentata come "preventiva", la guerra in Iraq rischia di trovare - almeno sul piano morale - una sua qualche giustificazione a posteriori.
6 maggio
Ho nostalgia di me stesso, di ciò che non sono mai stato ma avrei voluto essere. Ho nostalgia del tempo quando sembrava capace di rigenerare se stesso all'infinito, dei sogni che non si facevano scoprire subito - come adesso - ma sapevano camuffarsi bene, sapevano ingannarci con quell'abile capacità di persuasione che hanno solo i desideri apparentemente realizzabili. Dei sogni quando si chiamavano speranze.
1 maggio
Intanto l'Unione Europea si allarga a dieci nuovi paesi, intanto l'Italia prega per i suoi ostaggi, intanto tutto cambia per restare sempre com'è, e non è nemmeno detto che sia la prospettiva peggiore...
(Nel frattempo temo di non avere più credito per le emozioni.)
24 aprile
Siamo tutti di parte, solo che alcuni non sanno ancora quale sia la loro.
18 aprile
È estenuante tutto questo pensare e riflettere in termini di violenza, di orrore puro che ci perseguita nella nostra vita di tutti i giorni, dalle informazioni che ci giungono, dalle immagini che ci raggiungono, quasi come un'imposizione, un memento assurdo ed ineludibile che ci schianta alle nostre paure.
Ho voglia di vomitare il mondo.
11 aprile
È la Pasqua degli obiettivi sensibili, delle inquietudini numerologiche (l'11...), delle città "blindate".
La guerra in Iraq, voluta dall'ex superpotenza americana, ed in cui, in qualche modo, anche l'italietta attuale si è lasciata trascinare, lungi dal concorrere alla lotta contro il terrorismo internazionale, ha creato in quel paese, viceversa, un humus favorevole all'attecchimento di nuove orde di fanatici assassini. Ad un anno di distanza dalla definitiva caduta del regime di Saddam, regna laggiù uno stato di semi anarchia, che potrebbe portare a sviluppi imprevedibili.
Intanto, qui da noi, contribuisce anche il clima - con i suoi alti e bassi - a mettere a dura prova le nostre già fiaccate capacità di adattamento.
Quante sorprese dentro l'uovo...
foto: Repubblica
3 aprile
A quarant'anni possiamo permetterci finalmente di essere giovani. Peccato che sia troppo tardi.
(Pablo Picasso)
27 marzo
Mi torna in mente il labirinto di Villa Pisani, che visitai da ragazzo.
Mi ci sento dentro di nuovo, e se allora c'era il divertimento di una sfida a cui sottopormi volontariamente, adesso c'è solo il sapore un po' amaro di una deriva possibile.
I labirinti di parole, i labirinti della vita, hanno pareti invisibili ma impenetrabili.
17 marzo
La nuova dirigenza spagnola ha deciso di ritirare il contingente militare di quel paese dal pantano iracheno, di fatto cedendo al ricatto degli assassini di Bin Laden che proprio questo si prefiggevano - dichiaratamente - con l'attentato di Madrid.
Ero e resto dell'avviso che la guerra in Iraq sia stato un errore, che in nulla ha contribuito alla lotta al terrorismo internazionale. Ma credo che sia un errore altrettanto tragico, in questo momento, assecondare, o, quanto meno, dare l'impressione di voler assecondare le pretese dello sceicco del terrore e dei suoi seguaci.
È una partita a scacchi in cui l'occidente continua a sbagliare quasi tutte le sue mosse.
12 marzo
Bombe sui treni a Madrid. Centinaia di morti. Sgomento ed orrore in tutto il mondo civile.
È da quando ero bambino che mi accompagna, come un molesto, insopportabile rumore di fondo, l'eco del terrorismo.
Le Brigate Rosse, l'Ira, i palestinesi, l'Eta, gli islamici, Ordine Nuovo...
Nomi, tempi, luoghi, motivazioni e modalità diverse, ma mai, da parte delle nazioni democratiche, la volontà di andare fino in fondo per combattere questa piaga.
In Italia il terrorismo degli anni settanta è stato non sconfitto, ma convinto a desistere - neanche definitivamente, come si sa - con una sorta di abominevole transazione (le leggi sui "pentiti").
Oggi a Madrid migliaia di persone per bene hanno sfilato per le vie della città per manifestare il proprio sdegno. Ma solo qualche giorno fa per le vie di Parigi sfilavano gli amici di un delinquente dal passato di brigatista pluriomicida che ha trovato in Francia il suo rifugio e la sua impunità, e scrive libri di successo.
foto: Repubblica
5 marzo
In America sono tutti d'accordo: a scuola, meglio classi separate per maschi e femmine.
Tra i fautori del risibile salto all'indietro, i neo puritani sono i più scontati; le femministe, le più ridicole: in tal modo, sostengono queste ultime, le ragazze sono messe in condizione di dare il meglio delle loro capacità, perché sottratte all'arroganza e alla prepotenza dei maschi.
Viva l'Italia.
26 febbraio
Certe donne usano gli uomini come surrogati del vibratore.
18 febbraio
La scomparsa prematura di un atleta sconcerta e lascia un residuo persistente di amarezza - mi sembra - più della morte di qualsiasi altro personaggio pubblico.
Forse perché un atleta non ha che la sua forza, è nudo, o quasi (non solo fisicamente), di fronte al mondo e a se stesso; è indifeso, non ha da mediare null'altro che il proprio agonismo per vincere ogni sfida insignificante ma decisiva.
A volte non gli basta.
11 febbraio
In un paesino della Sicilia si stanno verificando, da un po' di giorni a questa parte, incendi improvvisi ed apparentemente inspiegabili. È stato tirato in ballo perfino il diavolo, ma alla fine si scoprirà che c'è la mano di un malintenzionato, o che la colpa sta in qualche anomalia della rete elettrica del luogo.
O magari non sia arriverà mai ad accertare con sicurezza come stanno le cose, anche se nel frattempo tutto tornerà da sé alla normalità.
L'esatto contrario di quello che solitamente succede in questo Paese, dove tutti (anche quelli che non lo vogliono ammettere) conoscono i nomi dei responsabili, ma niente mai si sistema.
3 febbraio
L'amore che fu riaffiora di tanto in tanto con la discreta invadenza di una canzone ripescata alla radio, di un profumo diverso nell'aria, di uno stato emozionale d'inspiegabile genesi. Di una data particolare.
Auguri, Principessa.
21 gennaio
Una delle tante cose ridicole di questo paese ridicolo è la pubblicità del canone Rai.
Reclamizzare il pagamento di un balzello, invogliare con uno spot il pubblico ad adempiere, di fatto, ad un obbligo (visto che il mancato pagamento di quella tassa implica - evasori a parte - l'impossibilità di accedere a qualsiasi offerta televisiva, anche privata), è un esempio, credo unico al mondo, di paradosso esattorial-mediatico.
E un chiaro indice di rincoglionimento di una nazione.
13 gennaio - diario in aula
Circa l'ottanta per cento dei reati in Italia rimane impunito. È il dato più preoccupante (catastrofico, per molti versi: come se - pur tenendo conto delle ovvie differenze interpretative rispetto a rilevazioni di ordine completamente diverso - l'ottanta per cento dei voli nazionali precipitasse o l'ottanta per cento della corrispondenza finisse dispersa) che emerge dalle parole del p.g. della Cassazione, in occasione dell'inaugurazione dell'Anno Giudiziario.
Ma sembra non preoccupare davvero proprio nessuno.
6 gennaio
La sonda americana Spirit ha cominciato ad inviare da Marte le sue prime immagini. Non molto diverse, a dire il vero, da quelle che già si conoscevano, frutto di precedenti missioni esplorative su quel pianeta.
E quelle desolate distese di pietre e polvere, quei riverberi ferrosi ed immutabili, ci comunicano, ogni volta, un misterioso senso di appartenenza, come se quei lontani paesaggi extraterrestri ci fossero familiari, in un modo emozionale ed istintivo.
C'è una parte di noi stessi che non si riconosce nel mondo che ci hanno e ci siamo costruiti intorno, che non si entusiasma alla scontata varietà dei colori e delle forme, alla moltitudine delle cose e dei luoghi. Che avverte una nota indefinibile di sintonia con il monocromatismo muto ed immobile che ci giunge da milioni di chilometri per puro incantesimo tecnologico.
Si apre come un abisso, un persistente lutto dell'anima.
foto: Repubblica
2 gennaio
Anno bisestile: una giornataccia in più del solito.
(Altan)